ROMA – “Per immaginare che David possa essere arrivato a chiedere aiuto penso che dovesse essere proprio disperato”. Agli occhi di David Taddei, David Rossi non aveva molti segreti.
In trent’anni di amicizia, aveva avuto modo di scrutarlo da ogni angolatura e quando il giornalista è venuto a conoscenza dello scambio di mail con Fabrizio Viola, è rimasto stranito: “Aver saputo della mail di ‘help’ mi ha lasciato di ghiaccio. Io lo chiamavo l’uomo che non doveva chiedere mai”. A Taddei, che di Rossi è stato anche testimone di nozze, è stato chiesto anche dei bigliettini nell’ufficio. “Le perplessità di Antonella Tognazzi, la moglie di David Rossi, sui bigliettini possono essere motivate. Non chiamava sua moglie ‘Toni’ e nemmeno la chiamava ‘amore’. Ma ho anche pensato che forse in quella situazione lì poteva aver cercato le parole giuste, le parole che non aveva mai detto”, ha evidenziato il giornalista, che sulla fine dell’amico ha aggiunto: “Il piatto dell’ipotesi suicidio pesa di più rispetto a quella dell’omicidio ma al momento non siamo nelle condizioni di escludere altro, ma non credo che David Rossi fosse custode di chissà quale segreto”. E ancora: “Se devo immaginare che possa aver avuto un esito diverso dal suicidio devo immaginare che qualcuno gli possa aver chiesto conto di qualcosa e lui con le sue parole caustiche possa avergli fatto perdere la pazienza e dopo un diverbio si sia arrivati a un esito drammatico, ma non lo credo”.
Il riferimento in quest’ultimo passaggio è rivolto ai festini, di cui i commissari hanno chiesto conto: “Non credo che se ci siano stati questi festini fossero così orgiastici come sono stati rappresentati. Siena è un piccolo paese sarebbero venuti fuori. Immagino comunque di più delle cose che per un piccolo paese possono avere una rilevanza non proprio bellissima. Di sicuro David Rossi ai festini non ha partecipato. Lui era una persona che non sopportava la vicinanza fisica se ti avvicinavi troppo si allontanava. In venti anni di amicizia non mi ha mai nemmeno dato la mano, né ci siamo mai abbracciati. Non andava in piscina perché secondo lui erano posti poco igienici. Non posso immaginarlo in certo scenari o lui ha finto con tutti noi”.
A proposito di finzione, Taddei davanti alla commissione parlamentare ha espresso un rammarico professionale che ha coinvolto lo stesso Rossi: “Io e David Rossi ci abbiamo messo la faccia e la reputazione, abbiamo raccontato ai giornalisti che Mps non aveva problemi, che a Siena andava tutto bene. Se avessimo avuto quello scenario in mano non avremmo negato tutto fino all’evidenza. Fino al 2010, 2011 abbiamo sempre immaginato che le notizie di stampa riportate a livello nazionale fossero alterate perché ci fosse una campagna contro Siena. Eravamo convinti di giocare per la parte giusta della città perché mai avrei potuto immaginare che qualcuno avesse potuto metterne a rischio i valori. E invece purtroppo è andata diversamente”.
Il giornalista ha reso conto anche del loro ultimo incontro, datato 28 febbraio 2013. “Dopo la notizia della perquisizione gli mandai un messaggio, ‘devo venire a portarti un messaggio’, lui rispose “non scherzare su queste cose”, ha detto Taddei, che poi ha aggiunto: “Lo vidi in banca e dopo aver preso un caffè nei corridoi, lo convinsi ad andare nell’ufficio. Non sembrava lui, era una persona assente. Voleva cambiare ruolo. Mi disse “mi piacerebbe andare a lavorare la terra”.
Al giornalista è stato chiesto quindi del “gruppo della birreria”: “Che fossero persone determinate a fare carriera sì, che facessero qualcosa di male no. Io avevo sconsigliato Franco Ceccuzzi di farsi sostenere da loro”.
Al termine dell’udienza, la commissione ha stilato il calendario delle prossime udienze. Il 23 giugno sarà ascoltato l’imprenditore Antonio De Gortes, mentre il 30 l’ex questore Giancarlo Benedetti e per la seconda volta il vicequestore Sabatino Fortunato. Inoltre, probabilmente il 12 e il 13 settembre, si svolgerà a Siena l’esperimento giudiziale, teso a ricostruire la dinamica degli eventi avvenuti dopo la morte di Rossi, con il loro orario preciso.