SIENA – “Non ci sono posizioni precostituite. L’obiettivo è guardare al di là di semplici pareri positivi o negativi e magari comprendere come usufruire al meglio della geotermia, limitandone lo sfruttamento e non marginalizzando i territori”.
Il segretario provinciale Andrea Valenti era presente alla firma che del documento sottoscritto dal Pd dell’Amiata senese – Val d’Orcia e che a breve sarà presentato al presidente regionale Eugenio Giani e all’assessore Monia Monni. Le proposta “Governare la geotermia in Amiata” getta le basi su un ragionamento di ampio respiro per tenere insieme il coinvolgimento delle aree a vocazione geotermica e la volontà di non perdere un occasione: in un momento per altro dove le fonti alternative sono fondamentali.
Nei vari passaggi si evidenziano anche situazioni presenti, come la centrale a ciclo binario che dovrebbe essere realizzata in Val di Paglia- “La conoscenza di ciò che avviene nel sottosuolo non è mai esente da errore – recita la proposta -. Quindi, deve esser individuata con prudenza la potenza massima ottenibile da un territorio, valutandone la geografia (geologia, clima, demografia, tessuto produttivo, estetica, capacità di diluizione ed assorbimento delle sostanze nocive) e dimostrando alla popolazione di adottare margini di sicurezza elevati”.
La sostenibilità ambientale per gli esponenti Dem deve essere accompagnata a quella sociale, con un focus sui risvolti occupazionali. “La popolazione interessata deve essere adeguatamente informata e formata a tutti i livelli, con processi partecipativi, con scuole specialistiche e/ con borse di studio ad hoc per i suoi studenti universitari che dimostrano di frequentare con successo corsi di studio utili alla geotermia – prosegue il documento -. Cercare e trovare occasioni di lavoro diretto o indiretto, anche a livelli progettuali e dirigenziali, in attività collegate alla geotermia e al suo indotto, farebbero di quelle persone le attente protagoniste della utilizzazione di una risorsa che sentono giustamente loro”. L’attenzione viene quindi rivolta agli aspetti economici, soffermandosi sulle “compensazioni” per i territori ospitanti.
L’ultima parte spetta alle indicazioni per mettere in pratica queste azioni. A partire dal tavolo ufficiale permanente di carattere politico-tecnico intorno al quale si possano sedere tutti i soggetti istituzionali interessati: “Compito del tavolo sarebbe quello di recepire e diffondere informazioni, suggerire soluzioni (anche al parlamento e al governo nazionale) e monitorare il comportamento di tutti gli attori coinvolti nell’utilizzazione della geotermia”.
Fino ad arrivare al tema delle concessioni: oggi in mano solo a Enel. “I concessionari potrebbero anche essere prorogati, se lo desiderano – si legge al termine del documento -, ma le condizioni di concessione devono essere riviste per dare alle istituzioni politico-amministrative più potere di controllo su quelle attività dei concessionari che possono influenzare la sostenibilità (ambientale, sociale ed economica) che la Regione ha il dovere di garantire ai propri territori geotermici, di concerto con le istituzioni locali”.