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ROMA – Davanti alla commissione parlamentare sul sistema bancario sfilerà Luigi Lovaglio. A chiedere il passaggio dell’amministratore delegato di Banca Mps, la presidente Carla Ruocco con la commissione che ha deliberato l’audizione.

La volontà è di capire se le indiscrezioni sull’esubero di 5 mila persone da parte di Rocca Salimbeni, trovino riscontro nel nuovo piano industriale, che sarà reso pubblico il 23 giugno. Una cifra che costituirebbe l’uscita di circa il 20% della forza lavoro di Montepaschi. “La possibilità di una procedura di esubero di circa il 20% della forza lavoro di Mps ci mette di fronte alla necessità di coniugare la salvaguardia dei livelli occupazionali, gli interessi dei lavoratori con le esigenze di riorganizzazione aziendale nella prospettiva di un solido rilancio della banca – ha affermato Ruocco -. Per questo credo sia necessario capire i contenuti del nuovo piano industriale nonché il percorso di rafforzamento patrimoniale”.

La presidente, che ha convocato per questo mattina una seduta straordinaria della commissione, si è detta “convinta che lo Stato ha i mezzi e le capacità per poter rilanciare Mps, a beneficio di tutti i contribuenti, i dipendenti e, più in generale, per il sistema bancario nazionale e per l’economia italiana”.

Un vecchio pallino del M5S, di cui Ruocco fa parte, che però si scontra con le direttive europee in materia di partecipazioni bancarie. La riduzione di personale, che già era stata pianificata dai predecessori di Lovaglio, Marco Morelli e Guido Bastianini, è un punto imprescindibile per ottimizzare i costi, rendendo Mps appetibile per il mercato. La differenza sta nei modi e nei tempi con i quali gli obiettivi indicati dal Mef, azionista di maggioranza di Rocca Salimbeni, devono essere raggiunti.