FIRENZE – Le singole voci saranno passate in rassegna una a una. L’obiettivo è comprendere se Alexander Pereira, soprintendente del Maggio Musicale Fiorentino, abbia agito nel proprio interesse o in quello collettivo, come sostiene lui stesso.

A indagare la procuratrice Acheropita Oranges Mondera, che su mandato della Corte di Conti regionale, verificherà se il soprintendente potesse disporre in modo autonomo della carta di credito, se avesse dovuto rispettare dei limiti, anche in termini di tipologia di spesa, oppure se abbia avuto o meno l’avallo di un organismo del Maggio: una delle ipotesi porta alla ragioneria interna. In tal caso l’inchiesta potrebbe allargarsi ad altre persone se i costi sostenuti fossero ritenuti non congrui rispetto alle finalità dell’ente. Nel mirino un rimborso complessivo ottenuto nel 2021 per 60 mila euro: risorse destinate alla rappresentanza. Che il sovrintende ha motivato esibendo le cifre incassate dalla raccolta fondi: quasi 12 milioni negli ultimi due anni.

Oltre alla responsabilità amministrativa, le spese di Pereira sono al vaglio anche di un’eventuale responsabilità contabile laddove sia previsto che ci sia un rendiconto. L’accertamento della Corte si basa su notizie circolate sulla stampa ed è incentrato sulla “presunta illegittimità di spesa”.