MATERA – L’Italia non si è tirata indietro. Dall’inizio dell’invasione russa i profughi ucraini accolti sono oltre 110 mila.

E il tassametro corre, perché con il perdurare della guerra, la volontà è di continuare sulla strada dell’accoglienza. Una buona parte di questo lavoro l’hanno fatta i Comuni e gli enti del terzo settore, che anche negli ultimi due bandi di allargamento del Sai, la rete territoriale di accoglienza degli enti locali, ha quasi triplicato la disponibilità del Governo. I posti finanziati dallo Stato sono 4.530, i Comuni, più di 500 quelli che si sono fatti avanti, hanno risposto per circa 13 mila. “Il segnale è inequivocabile e non può essere ignorato – ha affermato Matteo Biffoni, delegato dell’Anci all’immigrazione e sindaco di Prato, commentando i risultati dei due avvisi dedicati al Sai, in occasione del Festival Sabir 2022 in corso a Matera -. È dunque necessario che si trovi un modo per non mortificare questa disponibilità, mantenendo in graduatoria tutti i progetti in attesa di individuare i percorsi e le risorse per attivarli”.