CARRARA – La città del marmo recupera il progetto del Memoriale in onore di Michelangelo, promosso nei primi anni Settanta dall’architetto Giovanni Michelucci.

Torna di nuovo di grande attualità, all’attenzione del mondo dell’arte e di quello dell’architettura, con la mostra ‘1972. Michelucci, Moore e Michelangelo. La vitalità del marmo’, promossa dal Comune, a cura di Marco Ciampolini e Emanuela Ferretti, dal 30 aprile a Carmi Museo Carrara e Michelangelo.

Un tributo al rapporto strettissimo che ha legato l’artista, fra i più grandi di ogni tempo, alla città dove soggiornò più volte con frequenti visite alle cave, per scegliere i marmi che avrebbero dato vita alle sue opere. Un riconoscimento antiretorico a Giovanni Michelucci, figura di assoluto rilievo dell’architettura del Novecento che, fra il 1972 e il 1975, elaborò il Memoriale in onore di Michelangelo, mai realizzato. Un nuovo percorso al Museo Carmi fra architettura e scultura, memoria e condivisione di saperi, riconoscimento delle maestranze carraresi e valorizzazione delle cave. Il progetto doveva essere il culmine delle iniziative che si dipanarono fra il 1964, quarto centenario della morte del Buonarroti, e il 1975, quinto centenario della nascita. Avrebbe dovuto coinvolgere lo scultore Henry Moore, presenza significativa nell’area apuana fin dagli anni Cinquanta.

«Un’azione significativa, tanto più importante per il territorio perché – commenta Marco Ciampolini, direttore scientifico Museo Carmi – promuove un progetto di grande valore e un patrimonio di opere, conoscenze, proposte, di grande livello, purtroppo trascurato e oggi di dominio per gli esperti e il pubblico».

Il percorso espositivo si snoda su tre nuclei tematici: lo sviluppo dell’idea iniziale di un ‘monumento’ a Michelangelo; la genesi e il percorso progettuale del Memoriale a Michelangelo di Michelucci; la focalizzazione, con materiali inediti, sulla grande mostra antologica di Moore al Forte Belvedere a Firenze, 1972, come tassello evocativo del contesto di riferimento. Molti i prestiti di opere mai presentate prima al pubblico.

«In mostra una selezione significativa degli oltre 150 disegni – spiega Ciampolini – , il plastico del progetto e le opere del Buonarroti, testimonianza della fertile riflessione dell’architetto sull’eredità del maestro. Completa il percorso una raccolta di opere di altri artisti dedicate a Michelangelo e alle sue opere, come l’inedita ‘Carità’ di Bernardino Mei, da collezione nella capitale privata». Il Museo Carmi è a Villa Fabbricotti a Carrara; fino al 15 settembre (museo.carmi@comune.carrara.ms.it).