FIRENZE – Giani contro Ferrari. Sul rigassificatore a Piombino lo scontro tra regione e comune è servito.

Dopo l’annuncio in Parlamento del ministro della transizione Cingolani sull’ipotesi del rigassificatore per almeno due anni davanti al porto di Piombino, prima di una soluzione più definitiva a 300 metri di distanza, il primo cittadino piombinese aveva dato l’altolà: abbiamo investimenti in corso che verrebbero bloccati, aveva detto.

Oggi la presa di posizione, forte, del governatore. “Io ritengo che il rigassificatore possa essere anche un’opportunità e quindi, visto che Piombino ha vissuto in questi anni un oggettivo declino, con il declino delle Acciaierie, io avrei delle espressioni più costruttive rispetto a quelle che ho avvertito sul territorio, in particolar modo dal sindaco”.

“Snam è venuta, e le cose che ha detto Cingolani le ha dette una settimana fa alla presenza del sindaco, del presidente dell’Autorità Portuale e del sottoscritto”, ha spiegato, a margine della conferenza stampa sui nuovi servizi sanitari dell’App Toscana Salute. “Più che fare affermazioni che magari accontentano qualche comitato del no – ha proseguito -, mi metterei più sul tavolo a ragionare e capire qual è il punto del porto. Ad esempio mi ricordo che la nave della Costa che per problemi di pandemia fu ospitata per un mese e mezzo a Piombino fu collocata in una posizione in cui non dava fastidio”.

Dunque, ha concluso il governatore, “io approfondirei nel merito e poi naturalmente, se ci sono le condizioni positive, le rivolterei nel senso di chiedere al governo un patto per Piombino che preveda, oltre a un anno, un anno e mezzo di presenza della nave di rigassificazione, anche le bonifiche sull’ambiente, l’infrastruttura necessaria per arrivare direttamente al porto ovvero la strada 398, e le bonifiche che possano consentire anche un rilancio della siderurgia, magari con una compartecipazione, ponendolo sul demanio pubblico, per il forno elettrico”.