Luigi De Mossi

SIENA – Luigi De Mossi non è insolito convocare conferenze stampa all’ultimo momento. Questa volta però a stupire non è tanto il poco preavviso, quanto la mancanza dell’oggetto dell’incontro.

“Comunicazione urgenti del sindaco”, si legge nell’invito. Una formula che il sindaco di Siena ha utilizzato anche nei confronti dei tre partiti di centro-destra che reggono la coalizione di maggioranza. Niente dettagli sull’argomento e l’orario anticipato di un’ora rispetto a quello dei giornalisti. Difficile, al momento, capirne di più, ma sul tavolo ci sono due filoni da seguire: Fondazione Mps e rimpasto di giunta.

Il primo capitolo, quello più accreditato, ha vissuto ore agitate. Lo scatto in avanti di buona parte della Deputazione generale verso la riconferma di Carlo Rossi come presidente, non è piaciuto al sindaco. De Mossi lo ha fatto presente tramite i ‘suoi’ quattro rappresentanti all’interno dell’organismo dell’ente di Palazzo Sansedoni. Qualche giorno fa lo stesso cittadino aveva dichiarato di “non voler fare a sportellate sul nome”, ma, da quanto appreso, il contropiede degli altri enti nominanti lo avrebbe irritato. E anche i partiti non sarebbero entusiasti.

Veniamo ora al capitolo due. Del rimpasto è da mesi che se ne parla, ma l’opinione comune è che fino all’approvazione del bilancio a fine aprile, l’operazione non sarebbe andata in porto. Soprattutto perché avendo fini esclusivamente elettorali, non ci sarebbe neanche tutta questa fretta. Di nomi in questo lasso di tempo se ne sono stati fatti tanti. L’indiziato a uscire dalla giunta sarebbe Alberto Tirelli, assessore al turismo. In entrata un profilo gettonato è quello di Stefania Fattorini, che andrebbe a posizionarsi proprio al Turismo. Da sistemare invece la casella della Cultura, lasciata vacante da Sara Pugliese: per questo ruolo è indiziato Pasquale Colella. Meno gettonata sembrerebbe la sostituzione di Luciano Fazzi, assessore al Bilancio.

La convocazione improvvisa sembrerebbe aver preso alla sprovvista anche i partiti, spiazzati dalle modalità di azione del primo cittadino. Soprattutto perché tra i vari esponenti di giunta nessuno avrebbe contezza di ciò che accadrà. E qualcuno non ne sarebbe rimasto neppure troppo entusiasta.

Ci sarebbe poi anche una terza strada. Azzardata, ma visto il modo di procedere, non è possibile escluderla. L’annuncio di una sua ricandidatura a sindaco. In anticipo rispetto alle previsioni, ma vista la repentina partenza della campagna elettorale, in linea con i movimenti delle altre forze politiche.