SIENA – In occasione dello sciopero mondiale per il Clima, Fridays For Future, Siena organizza un corteo che partirà da Piazza Giacomo Matteotti (ore 10) e terminerà in Piazza del Campo.

“Lo sciopero – spiegano gli organizzatori – si incentra sullo slogan #PeopleNotProfit, dove chiederemo ai paesi del Nord del Mondo di garantire risarcimenti climatici alle comunità più colpite dal cambiamento climatico, tramite azione concrete lasciando da parte i soliti #BlaBlaBla.

Questo perché le nazioni più ricche sono responsabili del 92% delle emissioni globali, ma chi ne paga le conseguenze sono spesso i paesi meno sviluppati. Ad esempio, le Isole Marshall hanno subito inondazioni che hanno devastato case e mezzi di sostentamento; In Indonesia 115 isole probabilmente spariranno, in Madagascar 1,1 MILIONI di persone soffre la fame a causa della prima carestia della storia provocata dal cambiamento climatico”.

“Il cambiamento climatico colpisce tutti, è vero – chiariscono ancora gli organizzatori – ma in modo differente non solo tra paesi caratterizzati da un diverso grado di sviluppo economico: colpisce in modo diverso anche tra i membri dello stesso Stato in base ad etnia, classe sociale, sesso ed età.

Sono infatti i poveri, anche nei paesi occidentali, a morire più spesso per malattie respiratorie e tumori in quanto costretti a vivere in zone più economiche ma più inquinate; sono le donne ad essere maggiormente colpite dai cambiamenti climatici perché in molti paesi sono emarginate e svantaggiate e quindi più vulnerabili; sono le generazioni future che subiranno gli effetti peggiori a causa dell’immobilismo dei governi davanti all’emergenza climatica.

I risarcimenti climatici che chiediamo non dovranno essere concessi sotto forma di “prestiti”, ma di “finanziamenti”, per dare modo alle comunità più colpite di adattarsi e compensare le perdite e i danni subiti a causa della crisi climatica. I risarcimenti climatici sono necessari per redistribuire ricchezza globale, tecnologia e informazione, finora detenuti per la maggior parte dai paesi del Nord del mondo. Infatti, finché non faremo questo, non avremo speranze di raggiungere una vera giustizia climatica né gli obiettivi stabiliti dagli accordi di Parigi. Non si può fare profitto sulle spalle degli ultimi, non si può più ignorare la reale gravità della crisi climatica; le nostre istanze prenderanno forma in questa manifestazione a cui tutti i cittadini sono invitati per far arrivare le nostre parole e le nostre rivendicazioni ad una classe politica sorda” conclude l’appello.