SIENA – Dall’11 al 18 marzo lo stabilimento Whirlpool di Siena resterà fermo. Le conseguenze della guerra, in modo o in un altro, si fanno sentire. Per i circa 300 lavoratori potrebbe essere solo l’inizio di un periodo di restrizioni. A fare il punto della situazione è Massimo Onori, segretario territoriale della Fiom Cgil.
Segretario, cosa significa questa cassa integrazione per i lavoratori della Whirlpool di Siena?
“E’ preoccupante. Negli ultimi due anni avevamo lavorato a pieno regime. Questa decisione chiaramente non ci può far stare tranquilli, perché non si capisce quali possono essere i risvolti futuri”.
Lo stop è dovuto alle difficoltà a reperire i container. Vi hanno spiegato il problema nel dettaglio?
“La guerra in Ucraina sicuramente concorre a questa situazione, però non ci hanno detto molto altro. Sappiamo che i container disponibili hanno un prezzo esorbitante, quindi l’azienda preferisce rimanere ferma”.
La cassa integrazione è valida anche per lo stabilimento di Melano. Ci sono correlazioni?
“Direi di no, perché i target sono differenti. A Siena vengono prodotti i congelatori, destinati principalmente al nord America. Merce che viaggia via mare e quindi si ritorna alla questione container”.
Quindi cosa succede dall’11 marzo al 18 marzo?
“Lo stabilimento sarà chiuso. Quindi non ci sarà produzione di congelatori. Lavoreranno gli addetti alla manutenzione e alle spedizioni, ma si tratta di poche persone”.
Crede che ci saranno ulteriori conseguenze?
“L’azienda ci ha detto che per marzo questo stop dovrebbe essere sufficiente. Per aprile è difficile adesso capirne gli effetti. Si viaggia a vista. Questo vale per noi come per chi prende le decisioni”.
Quanto incide l’innalzamento del costo dell’energia?
“Non più di altre aziende. Qualche settimana la direzione nazionale di Whirlpool ci ha confermato per Siena programma di produzione uguali a quelli dello scorso anno. Quindi, a logica, direi che avevano già calcolato tutto a riguardo”.
Si può dire perciò che questa situazione è causata esclusivamente dalla guerra?
“Senza dubbio è così”.