ROMA – Sogin accelera e prevede di  superare il 45% dell’avanzamento fisico globale delle attività di smantellamento  entro il 2022.

Lo annuncia la società responsabile dello smantellamento degli impianti nucleari italiani e della gestione e messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi in una nota nella quale  si precisa che il 2021 è stato chiuso con una previsione di avanzamento pari al 7,2%, “ben oltre l’obiettivo di budget fissato inizialmente al 6,6%”. Per il 2022 l’obiettivo è di oltre il 10% portando così il bilancio complessivo dei 2 anni al 17% a fronte del 28,3% complessivo degli anni tra il 1999 e il 2020. Alla fine di quest’anno si prevede che l’avanzamento fisico globale raggiunga oltre il 45%. I contratti perfezionati nel 2021 sono stati  578 per un valore di quasi 177 milioni di euro.

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Dopo la fine del dibattito pubblico sul progetto del Deposito Nazionale dei rifiuti radioattivi e Parco Tecnologico Sogin sta predisponendo la proposta di Carta Nazionale Aree Idonee (CNAI), che sarà trasmessa al Ministero della Transizione Ecologica (MiTE) entro il 15 marzo prossimo. Dopo alcuni passaggi autorizzativi, che vedranno protagonista anche l’Ispettorato Nazionale per la Sicurezza Nucleare e la Radioprotezione (ISIN), il MiTE di concerto con il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, approverà la CNAI, che sarà pubblicata. A quel punto, le Regioni e gli Enti locali potranno esprimere le proprie manifestazioni d’interesse, non vincolanti, ad approfondire ulteriormente l’argomento e proseguire il percorso partecipato di localizzazione del Deposito.