MILANO – Una cerimonia solenne nel Duomo di Milano per l’ordinazione episcopale di Monsignor Roberto Campiotti, vescovo eletto di Volterra.

La consacrazione è avvenuta questa mattina ed è stata presieduta dall’Arcivescovo di Milano, Monsignor Mario Delpini, che ha concelebrato con Monsignor Paolo Martinelli, Vescovo ausiliare e Vicario episcopale per la Vita consacrata e la Pastorale scolastica, e Monsignor Alberto Silvani, amministratore apostolico di Volterra. Durante la sua omelia, l’Arcivescovo ha ricordato come le lettere scelte dal neo pastore della Diocesi Volterrana abbiano messo al centro le domande, quegli stessi interrogativi che la Chiesa e il Vescovo si pongono di fronte a quell’imperialismo dei luoghi comuni che “inducono a pensare che siano ovvie anche scelte e pensieri che incrinano le fondamenta del convivere e dell’umanesimo”.

“Il vescovo Roberto – ha detto durante l’omelia l’arcivescovo di Milano – è capace di proposte coraggiose proposte forti, di affermazioni perentorie. Però ha proposto per questa celebrazioni letture piene di domande. Credo che faccia bene alle nostre Chiese sentirsi inquietare dalle domande. Forse anche così la Chiesa svolge la sua missione. Certo non viene meno alla responsabilità del magistero. Ma in questo nostro tempo dominato da parole d’ordine senza pensiero, dal pensiero triste senza speranza, dalla difesa della confusione e dell’arbitrio come fossero condizioni per la libertà, la Chiesa e nella Chiesa il Vescovo si propongono con umiltà, mitezza, gentilezza. Pongono domande”.

Una massiccia delegazione (circa 150 persone e oltre 20 sacerdoti) della Diocesi di Volterra ha presenziato alla consacrazione episcopale del vescovo Campiotti, che farà il suo ingresso ufficiale a Volterra il prossimo 27 marzo celebrando alle 17, nella Cattedrale di Santa Maria Assunta, l’inizio del suo ministero pastorale. Nel suo saluto, alla fine della cerimonia, il nuovo vescovo di Volterra, ha ricordato che “la Santa Trinità opera nella storia anche attraverso l’opera degli uomini.

Per cui, in questo momento dell’azione sacramentale dell’ordinazione, il mio ringraziamento va innanzitutto all’Arcivescovo di Milano, Monsignor Mario Delpini che attraverso l’imposizione delle mani ha compiuto l’opera del Signore in me. Voglio anche ringraziare con particolare affetto il Cardinale Angelo Scola, a lui vada tutta la mia riconoscenza, per la stima e l’affetto che mi ha dimostrato durante gli anni del suo episcopato milanese. La mia gratitudine va anche ad ognuno dei due fratelli vescovi con-consacranti principali: Monsignor Alberto Silvani mio predecessore a Volterra e Monsignor Paolo Martinelli Vescovo ausiliare di Milano. Ringrazio anche gli altri miei fratelli vescovi per il regalo fattomi della loro partecipazione, il Signore li ricompensi con i suoi doni. Ora il ricordo grato è per quelle persone che sono state segno e tramite dell’opera del Signore nella mia vita.

Innanzitutto, i miei genitori, dai quali ho ricevuto i due doni più preziosi: la Vita e la Fede cristiana e con loro ricordo e ringrazio tutta la mia grande famiglia e poi i sacerdoti che mi hanno educato nella Fede e accompagnato nel cammino del seminario e in questi anni di sacerdozio. Ringrazio e saluto tutti i miei amici e tutte le persone che ho incontrato nel mio ministero e che hanno voluto essere presenti e unirsi a me in questo momento. Non è possibile elencarli tutti. Ringrazio – ha proseguito il Vescovo – e saluto tutti i sacerdoti presenti in particolare i miei compagni di seminario, i sacerdoti amici e i cari sacerdoti del Collegio San Carlo. Così pure saluto e ringrazio i rappresentanti e i collaboratori dell’Arciconfraternita dei Santi Ambrogio e Carlo della Nazione Lombarda di Roma. Ringrazio poi le autorità civili presenti, unisco al mio ringraziamento la promessa di ricordarli nella preghiera”.

Poi, il Vescovo Campiotti si è rivolto alla sua nuova comunità pastorale: “Ma è soprattutto a voi, figli amatissimi di Volterra che va il mio pensiero, ai sacerdoti, e a tutti voi che rappresentate la Chiesa a cui il Santo Padre mi manda come pastore. Vorrei però rivolgere un particolare saluto e ringraziamento ai giovani di Azione Cattolicaqui presenti numerosi perché siete importanti, infatti, quando voi rispondete al Signore che vi chiama, in questo momento storico particolarmente difficile, voi siete in Cristo la speranza della Chiesa. Grazie per la vostra presenza”.