ROMA – “Io ritengo che David Rossi si sia suicidato”. Lo ha detto Valentino Fanti, ex capo segreteria generale di banca Mps, in audizione in commissione d’inchiesta parlamentare sulla morte dell’ex capo comunicazione di banca Mps precipitato dalla finestra del suo ufficio il 6 marzo 2013, confermando poi di aver letto il 4 marzo la mail nella quale David Rossi manifesta l’intenzione di suicidarsi.
“La mattina del 4 marzo 2013 quando la signora Pieraccini venne nel mio ufficio e mi fa vedere la mail di ‘help’ che David Rossi aveva mandato a Viola dicendomi di fare qualcosa, la liquidai velocemente perché mi aveva coinvolto in un fatto delicato, fuori dall’ambito lavorativo e non dovevo una risposta a lei ma alla mia coscienza” ha spiegato Fanti. “Per prima cosa – ha detto l’ex capo segreteria a proposito della richiesta d’aiuto – dissi a me stesso che una mail rappresenta un fatto estremamente privato e in particolar modo questa, visto il contenuto. Poi ripercorsi l’incontro che ebbi il venerdì precedente con Rossi con il quale avevo un ottimo rapporto. Lui venne nel mio ufficio e mi disse che a seguito delle perquisizioni era entrato in uno stato di disagio e faceva fatica a lavorare serenamente”. “Gli chiesi se temesse qualcosa dalle perquisizioni – ha concluso Fanti – e lui mi disse assolutamente no”.
“Quando ho deciso di entrare nella posta dell’ad Viola a cui potevo avere l’accesso, quello che contò per me furono le mail finali di David Rossi in cui Viola gli disse che la cosa migliore era di alzare il telefono e parlare con il pm e Rossi risponde: ‘Sì, hai ragione. Sono io che mi agito e mi sono spaventato l’altro giorno’. Io a seguito di queste mail mi tranquillizzo”. Valentino Fanti, ex capo segreteria di banca Mps, ha ripercorso così lo scambio di mail tra l’amministratore delegato e David Rossi l’ex capo area comunicazione della banca precipitato dalla finestra del suo ufficio la sera del 6 marzo 2013. “Non ho mai parlato né con Rossi né con Viola di questo scambio di mail. E’ una cosa che è rimasta dentro di me” ha aggiunto Fanti. “Siccome Rossi mi rappresentò la sua difficoltà circa le sue prospettive di lavoro io gli dissi che su questo non doveva avere preoccupazioni perché qualche giorno prima aveva avuto in mia presenza un incontro con Viola che gli confermava la massima fiducia e stima”.
“Nessuno si aspettava una cosa del genere: quelli che erano vicini a Rossi avevano ben intuito il suo disagio e lo stato d’animo ma da qui a fare un gesto del genere. Nelle condizioni di allora rifarei la stessa cosa” ha detto ancora Valentino Fanti. “Il giorno in cui è successa la disgrazia io ero uscito prima del solito – ha detto Fanti – la sera mi chiamò la collega Dalla Riva dicendomi che Rossi si era gettato dalla finestra dell’ufficio. Quando arrivai c’era già l’ambulanza e una volante, noi rimanemmo ai margini e non entrammo nel vicolo. Dopo poco arrivarono anche i magistrati. Io sono tornato in banca il giorno dopo, non ho avuto accesso agli uffici”.