SIENA – La conseguenze della guerra lo hanno privato praticamente di tutti gli arti, ma Mustafa non se ne cura. Davanti alle telecamere sorride e gesticola, senza fermarsi un secondo.

“E’ tutto buono”, quando gli viene chiesto cosa gli piace della cucina italiana. Vicino a lui le sorelline, che corrono all’impazzata.

E’ la prima uscita pubblica per la famiglia siriana, arrivata in Italia una decina di giorni fa. Merito di una foto che l’ha proiettata sulla vetrina pubblica, inducendo una movimentazione collettiva per toglierla da un campo profughi in Turchia. Sono stato accolti da Siena. La stessa città che tramite il Siena international photo awards e il patron Luca Venturi, si era attivata per darle una possibilità di futuro.

Se il bambino di 5 anni è la star, la madre ha chiaro in mente cosa significa questa occasione. “Lo Stato italiano è stato l’unico a rispondere alla nostra richiesta di aiuto per la cura di nostro figlio”, sottolinea Zeinab. Accanto suo marito Munzir, privato della gamba destra dal conflitto siriano, ma deciso a regalare ai suoi tre figli qualcosa di migliore: “Quella foto ha cambiato la nostra vita. Sono contento perché Mustafa avrà la cura”.

Terapia che verrà eseguita al Centro protesi Vigorso di Budrio non appena saranno terminati tutti gli esami sullo stato di salute dei due. Per il genitore il percorso di recupero sarà veloce, mentre per Mustafa è previsto un tragitto più lungo.

Ancora non è chiaro se si sposteranno tutti a Budrio o se andranno solo padre e figlio. Intanto sono al sicuro sotto l’ala protettiva della curia. Mi piacerebbe che Mustafa fosse l’emblema di una battaglia contro la guerra”, ha affermato il cardinale Augusto Paolo Lojudice. Una nuova vita ha inizio, finalmente.