CAMPIGLIA MARITTIMA – Condanna e preoccupazione. Sull’episodio che ha coinvolto un ragazzo di 12 anni a Campiglia Marittima (Livorno), raggiunto dalle offese antisemite, sia verbali che fisiche, di due giovani quindicenni, si leva forte la voce delle istituzioni.

“Non possiamo permetterci di sottovalutare alcun gesto – ha affermato il presidente toscano Eugenio Giani -. Ancor meno possiamo chiudere gli occhi quando alle parole si somma, come in questo caso, la violenza”. Al suo fianco, Alessandra Nardini, assessore regionale alla Cultura: “Davanti a questo ed altri episodi simili non possiamo chiudere gli occhi. Mai”. Apprensione è stata espressa anche dal sindaco di Campiglia, Alberta Ticciati: “Non si può banalizzare né mettere sotto il tappeto una vicenda simile. Ora cerchiamo di capire come muoverci anche insieme alla comunità ebraica di Livorno e Firenze, con le quali siamo in contatto per mettere in campo tutti i passi e le iniziative giuste a dare una risposta a questa vicenda”. Il primo cittadino ha poi chiamato in causa le istituzioni: “Anche tutta la rete sociale di assistenza ora si deve attivare per farci comprendere meglio la genesi di un fatto del genere, che rimane gravissimo e che coinvolge e coinvolgerà su fronti opposti per qualche tempo tre nuclei famigliari della nostra comunità”.

L’episodio ha smosso anche la comunità ebraica. “Le offese antisemite perpetrate, fisiche e verbali, non solo non potrebbero trovare una scusante – ha evidenziato il Benè Berith Toscana, sezione dell’Ente internazionale ebraico di beneficenza -, ma creano un giustificato allarme riguardo ad una situazione facilmente inarrestabile se ogni autorità civile, da quelle statali a quelle comunali, non intervengono ed in tempi brevissimi”. Ancora più duro l’intervento di Gad Fernando Piperno, rabbino capo di Firenze: “L’episodio è la dimostrazione lampante che la Giornata della memoria non è superflua, anzi è necessaria. Questa è stata una vera aggressione, non una semplice offesa, magari detta a bassa voce”.

Sull’accaduto si è fatto sentire anche il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi: “Insultare e aggredire un ragazzo ‘perché ebreo’ è inaccettabile. Si tratta di un atto grave, che va condannato e che richiama tutti noi all’impegno quotidiano nell’educazione delle nuove generazioni al rispetto e al rifiuto di ogni forma di violenza e discriminazione”.