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L'ex presidente di Mps Mussari durante l'udienza a Siena (Foto Archivio agenziaimpress)

MILANO – La Procura generale di Milano ha chiesto di condannare tutti gli imputati, tra i quali gli ex vertici Giuseppe Mussari e Antonio Vigni rispettivamente a 6 anni e 4 mesi e a 6 anni.

E’ quanto emerso nel processo di appello per le presunte irregolarità di alcune operazioni di finanza strutturata effettuate da Mps tra il 2008 e il 2012.

Il sostituto procuratore generale Gemma Gualdi nel concludere la sua requisitoria ha chiesto alla corte di “tenere conto dell’intensità del dolo e della gravità dei danni prodotti”. Nel processo d’appello, in cui sono imputate 13 persone e tre società, ovvero Deutsche Bank AG, la sua filiale londinese e Nomura, i reati contestati in merito alle irregolarità commesse tramite Alexandria, Santorini, Chianti Classico e Fresh per coprire le perdite derivate dall’acquisizione dell’Antonveneta, sono false comunicazioni sociali e falso in prospetto (prescritti o vicini alla prescrizione), manipolazione del mercato, ostacolo alle attività degli organi di vigilanza (in via di prescrizione).
Il pg Gemma Guadi ha ricordato che nessuno ha “aderito al mio invito di un concordato in appello”, ossia un patteggiamento, cosa che avrebbe consentito di avere una pena “più favorevole”. Quindi ha proposto, oltre alle condanne leggermente al ribasso per tutti, anche una lieve riduzione delle sanzioni pecuniarie inflitte in primo grado agli enti (3 milioni di euro l’istituto tedesco e 3 milioni e 450 mila quello nipponico) in quanto hanno già risarcito 245 milioni di euro. Chiesta invece la conferma della confisca disposta dal Tribunale con la sentenza del novembre 2019 nei confronti delle tre persone giuridiche per un totale di circa 150 milioni.
Oltre ai 6 anni e 4 mesi e i 6 anni per Mussari e Vigni (contro i 7 anni e 6 mesi e i 7 anni e 3 mesi), le richieste lievemente ridotte rispetto alle condanne di primo grado, sono state: 4 anni e 6 mesi per Daniele Pirondini, 4 anni per Gian Luca Baldassarri e 3 anni per Marco Di Santo, ex manager di Mps; 4 anni e 3 mesi per Ivor Scott Dunbar, Michele Foresti e Michele Faissola, ex dirigenti di Deutsche Bank, e 3 anni per Matteo Angelo Vaghi e Dario Schiraldi, sempre ex Db. Stessa pena per Marco Veroni, ex di Deutsche Bank Ag London Branch, a cui si aggiungono i 4 anni per Sadeq Sayeed e uno in meno per Raffaele Ricci, entrambi ex di Nomura.