SIENA – «Adoro esplorare senza alcuna barriera, per trovare quelle note che nascono non solo da schemi linguistici predefiniti, ma sgorgano dal sangue, dalla gioia e dalle lacrime.

Tutti gli aspetti, dalla singola asperità tecnica alla visione della struttura globale, sono tasselli ugualmente importanti di un puzzle perfetto», dice il pianista canadese Marc-André Hamelin che, celebre al pubblico internazionale, venerdì 21 gennaio al Teatro dei Rozzi di Siena sarà protagonista alla Chigiana del concerto della stagione Micat in Vertice.

Apprezzato per la sua capacità e il coraggio nell’affiancare al repertorio pianistico tradizionale nuove intuizioni contemporanee, presenta al pubblico un focus pianistico su autori che vivono fasi storiche di transizione: dallo stile galante di Carl Philipp Emanuel Bach alla maturità romantica di Sergej Prokof’ev, dalla modernità precorritrice di Aleksandr Skrjabin al protoromanticismo di Ludwig van Beethoven.

L’evento della Micat in Vertice è tappa della tournée mondiale di Hamelin con appuntamenti orchestrali nel Nord America e in Europa; poi le apparizioni in recital: con Siena, la Wigmore Hall, la SWR Sinfonieorchester, la Società Filarmonica di Stato di Mosca, la Herkulessaal di Monaco, a Firenze, Ruhr, Perugia, altri.

Al Teatro dei Rozzi, dopo la Suite in mi minore H.66 Wq 62/12 di Carl Bach, espressione del suo stile ‘empfindsamer’, sensibile, che precorre i turbamenti del Romanticismo, si continua con Prokof’ev e i suoi Sarcasmi op. 17. Opera complessa in cui l’impressione pianistica è alternata fra il grottesco e brevi squarci di elegiaco, scivolando da un Tempestoso a un Allegro rubato e un Allegro precipitato, per passare a uno Smanioso e Precipitosissimo. Ed ancora, la Sonata n. 7 op. 64 di Skrjabin: la ‘Messa bianca’, nella quale il linguaggio armonico raggiunge un’elevata complessità. ‘Questa musica – dice Aleksandr Nikolaevič – si avvicina già al Mysterium. […] L’ultima danza prima della smaterializzazione’. Infine, la Sonata n. 29 in si bemolle maggiore op. 106 ‘Hammerklavier’:  la più ampia e complessa, l’ultima di Beethoven, che consegna un testamento di enorme portata. Il grande musicista raggiunge il vertice del suo magistero contrappuntistico ed espressivo, in cui sono prefigurati i destini della musica e dell’uomo.

Applaudito da prestigiose platee e compositore di successo, Hamelin è ‘Un artista dal virtuosismo quasi sovra-umano’, ha detto The New York Times,. Nato a Montreal, adesso cittadino di Boston, nella sua carriera ha composto quasi 30 brani. La maggior parte delle opere sono pubblicate da Edition Peters.  Marc-André Hamelin registra in esclusiva per Hyperion Records e la sua discografia include più di 60 registrazioni, con incisioni di spessore da un ampio repertorio. Fra l’altro, ha ricevuto un riconoscimento a vita dall’Associazione dei critici discografici tedeschi, sette Juno Awards  e undici nomination ai Grammy, il Jean Gimbel Lane Prize per pianisti. Inizio concerto alle 21 (www,chigiana.org).