SIENA – «Il caro energia, l’aumento dei prezzi e la scarsità dei materiali, mettono a rischio in provincia il settore delle costruzioni», denuncia il presidente Ance Siena, Associazione Nazionale Costruttori Edili, Giannetto Marchettini.

Le difficoltà, che si aggiungono ai problemi di reperire manodopera, «possono compromettere il nostro sviluppo sostenuto dai SuperBonus e dalla possibilità di usare tempestivamente i fondi del PNRR con i progetti che potranno avviarsi anche nel nostro territorio. Le difficoltà sono evidenti: la decisione di alcune imprese di ritardare l’attività e l’inizio dei cantieri alla stagione più mite, può celare la volontà di ritirarsi dal mercato con perdita di posti di lavoro, gravi danni economici e sociali nell’indotto del territorio».

La spada di Damocle si abbatte su un settore che ha riconquistato il suo ruolo di volano dell’economia senese: secondo i dati di Cassa Edile Siena, sono oltre 500 le imprese del comparto in provincia nell’ultimo anno, con un incremento del 7,44%; ed ancora, oltre 2.100 operai impiegati con un aumento del 12,29. Nel 2021, dice Ance, aumenti fortissimi hanno colpito il rame (57,1%), il legname (tra il 72 e l’88%); a questi, deve essere aggiunto il caro energia con incrementi dei costi stimati nel 2022 del 61% mediamente per ogni impresa. «Le proiezioni a livello locale sono facili. Il problema rappresenta un serio pericolo per la realizzazione di tutte le opere. Il rischio è quello che nessuna impresa si faccia avanti per eseguire i lavori; ma anche le opere già appaltate possono fermarsi compromettendo il rispetto dei cronoprogrammi». Ad offuscare ancor più lo scenario, l’inflazione che non sembra più un fenomeno transitorio. Marchettini parla con un esempio concreto.

«Il tondino di ferro», materiale base nelle costruzioni. In gare bandite di recente, il suo prezzo andrebbe incrementato in misura superiore all’80% per portare il valore del prezzario in linea con il corrente prezzo di mercato». Mancano oggi le condizioni per poter lavorare seriamente. «Ci associamo alle richieste dell’Ance nazionale. È necessario intervenire, in attesa di provvedimenti e decreti contro gli aumenti dei prezzi dell’energia e delle materie prime, con soluzioni emergenziali – conclude Marchettini -: potrebbero essere quelle della revisione dei bandi o l’introduzione, anche per il settore privato, delle clausole revisionali. Interventi, riteniamo, necessari nell’attuale prospettiva».