Foto Pixabay

FIRENZE – “Siamo di fronte a un disastro organizzativo a tutti i livelli. Europeo, nazionale e regionale. Due anni di pandemia non ci hanno insegnato niente e ci ritroviamo in un momento di difficoltà enormi, ancor maggiori se possibile di quelle del passato”.

Lo afferma il presidente dell’Ordine dei medici di Firenze, Pietro Dattolo. “Le assunzioni sono state poche – aggiunge -. L’obbligo vaccinale è stato imposto tardi. La medicina del territorio abbandonata”.

“Il pronto soccorso non può far altro che ricoverare le persone, perché sul territorio non ci sono strutture idonee e capaci di accogliere – afferma sempre Dattolo -. Gli ospedali sono pieni di ricoveri spesso anche evitabili, di persone che potrebbero essere curate altrove”.

“Basta andare negli ospedali – prosegue – per capire la gravità della situazione: reparti pieni, pronto soccorso al limite della capienza. Il tutto complicato e aggravato dai contagi dei medici e degli infermieri che riducono ancora di più il personale”.

“Per fortuna – afferma ancora Dattolo – la malattia è virata, è difficile trovare quadri gravi come quelli di un anno fa. E i quadri più gravi, quelli che vanno in rianimazione, sono no vax o persone con pluripatologie. Allora la prima domanda è: perché queste persone non sono curate a casa? Perché la medicina del territorio non esiste, i medici di famiglia sono stati abbandonati a se stessi”.

In questa situazione, denuncia ancora Dattolo, si rischia di non poter ricoverare persone che ne avrebbero necessità: ” In 30 anni che faccio il nefrologo – dice – è la prima volta che sto vedendo persone morire di insufficienza renale, non mi era mai capitato. E così via. L’infarto del miocardio è aumentato, gli ictus sono aumentati, si muore molto di più per patologie no Covid”.

Covid, il virus corre. Medici: anticipare subito terze dosi a quattro mesi