FIRENZE – Con 19 aggressioni ai giornalisti, registrate fino al 30 settembre del 2021, la Toscana è al secondo posto in Italia, dopo il Lazio (36 aggressioni), nel rapporto dell’Osservatorio istituito dal ministero dell’Interno.

Un resoconto fatto di violenze fisiche, minacce e insulti a chi esercita la professione che attesta un incremento del 21% (156 episodi) rispetto al 2020. E Firenze, in questa desolante classifica, è terza, con otto episodi, dietro soltanto a Roma (36) e a Milano (11). Spiccano anche fatti registrati a Livorno, Pistoia e in altre province toscane, dove autentiche campagne di odio sono state scatenate contro i giornalisti, in particolare su servizi legati alla pandemia e alle migrazioni.

Odg e Ast: «Libertà di stampa significa anche difesa della democrazia»

Sandro Bennucci, presidente dell’Associazione Stampa Toscana, e Giampaolo Marchini, presidente dell’Ordine dei giornalisti della Toscana, ringraziano la ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, per la sensibilità dimostrata anche con il lavoro dell’Osservatorio, ma chiedono alla stessa Lamorgese, e all’intero governo, di vigilare affinchè il lavoro di chi fa informazione professionale, legata a principi etici e deontologici, sia tutelato e protetto. «Libertà di stampa – affermano Bennucci e Marchini – significa anche difesa della democrazia di questo Paese. Le aggressioni e le minacce alle quali abbiamo assistito a La Nazione di Firenze, al Tirreno di Livorno e di Pistoia, a non pochi giornali online, all’emittente Controradio e ad alcune tv private, sono attentati all’Articolo 21 della Costituzione. Così come il proiettile inviato alla sede Rai della Toscana (e indirizzato anche al governatore Giani) rappresenta un atto d’intimidazione intollerabile, al quale abbiamo risposto subito con fermezza». Associazione Stampa Toscana e Ordine dei giornalisti della Toscana ringraziano la magistratura, i prefetti, i questori, i comandanti dei carabinieri per gli interventi che hanno portato alle denunce e anche ad alcuni rinvii a giudizio. E ringraziano anche “Articolo 21” e il suo ispiratore, il presidente della Fnsi, Beppe Giulietti, per aver fatto da cassa di risonanza a una situazione realmente pericolosa. Ma chiedono anche l’attenzione di tutti i cittadini, affinchè la Toscana possa uscire al più presto dai vertici della brutta classifica delle aggressioni ai giornalisti, tornando a essere quella che è: una terra dove tolleranza e rispetto hanno sempre avuto pieno diritto di cittadinanza.