FIRENZE – La Toscana ha scelto di stare dalla parte dei diritti, della libertà, dell’accoglienza e del rispetto dell’essere umano da 235 anni. E per celebrare questa scelta, e per rinnovare l’impegno attualizzandolo ai tempi che stiamo vivendo, l’edizione 2021 della Festa istituita con legge nel 2001 prende il nome “Dall’abolizione della pena di morte alla lotta ai linguaggi d’odio: la Toscana terra di diritti”.

 

Tante le iniziative in programma, martedì 30 novembre, si partirà alle 9 e 30 con la visita del presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo, con il sindaco di Cascina Michelangelo Betti, sulla tomba di Gregory Summers, un cittadino americano, condannato a morte e che durante gli ultimi mesi di vita aveva avuto uno scambio epistolare con gli studenti di una scuola media proprio di Cascina.

 

Alle 11 si terrà al Cinema La Compagnia la seduta solenne del Consiglio regionale. Dopo la lettura dei saluti della senatrice a vita Liliana Segre, e l’introduzione del presidente dell’Assemblea regionale Mazzeo, sono previsti gli interventi del presidente di Amnesty International Italia Emanuele Russo, della direttrice dell’Istituto DIRPOLIS della scuola San’Anna di Pisa Gaetana Morgante, la seduta verrà conclusa dalle parole del presidente della Regione Eugenio Giani.

Poi tutti i Gonfaloni in corteo si recheranno alle 13 verso l’arengario di Palazzo Vecchio, dove il presidente Mazzeo consegnerà ai sindaci la bandiera della Regione..

Nel pomeriggio alle 15 il convegno ‘La Toscana che non odia’ contrasto all’hate speech durante il quale verrà sottoscritto, prima Regione in Italia, il manifesto per la comunicazione non ostile. L’evento ospitato sempre al Cinema La Compagnia, e condotto dalla giornalista Veronica Maffei, vedrà la partecipazione di tanti ospiti dal consigliere regionale Iacopo Melio alla direttrice del quotidiano ‘La Nazione’ Agnese Pini, dal presidente del Corecom Enzo Brogi a Bernard Dika, consigliere del presidente Giani all’Innovazione e alle politiche giovanili. Particolarmente importante e atteso l’intervento di Sello Hatang, Ceo della Nelson Mandela Foundation. Interverrano inoltre il senatore Francesco Verducci, vicepresidente commissione Segre, Davide Paolino di Lercio.it, Paola Barretta, coordinatrice Associazione Carta di Roma, Vera Gheno, accademica e saggista, Rosy Russo, presidente Associazione Parole O-stili, gli studenti di ‘Rondine cittadella della pace’ e la giornalista Claudia Fusani. Ci sarà anche l’intervento del vignettista Sergio Staino.

La conclusione della giornata, alle ore 21, presso il Cinema Stensen (viale don Minzoni 25) dove si terrà la proiezione, in anteprima italiana, del film ‘Il male non esiste’, che affronta il tema della pena di morte e delle sue conseguenze sulla vita delle singole persone, in un contesto, quello iraniano, già di per se assai particolare. Il film ha vinto il Festival di Berlino nel 2020 senza che il regista potesse ritirare personalmente il premio a causa di restrizioni politiche al suo visto ed è tuttora un film a cui il regime iraniano non permette di circolare in patria. Alla proiezione interverrà il presidente del Consiglio regionale toscano Antonio Mazzeo e il portavoce di Amnesty Italia Riccardo Noury.

Una Festa che accenderà tutta la Toscana con i suoi colori, il bianco e il rosso, con cui verranno illuminati oltre cento i palazzi e i monumenti più importanti in tutta la Regione.

A sottolineare il valore di questa giornata è presidente dell’Assemblea legislativa Antonio Mazzeo: “La Toscana è stata, è e sarà terra dei diritti. Noi con questa iniziativa nel ricordare l’abolizione nel 1786 della pena di morte da parte del Granduca Pietro Leopoldo vogliamo attualizzala. Vogliamo fare in modo che oggi un tema molto serio che è quello della violenza, del linguaggio d’odio in rete, possa avere la stessa dignità e attenzione che abbiamo dato a tante iniziative a sostegno dei diritti. Dei diritti di chi è più in difficoltà, dei diritti che oggi devono essere il segno e il carattere distintivo sempre di più della nostra Regione. Saremo la prima Regione d’Italia a sottoscrivere il manifesto delle parole non ostili, diremo con forza che la Toscana è una terra che non odia. Non lo faremo da soli, come Consiglio regionale. Lo faremo insieme ai sindaci, alle scuole e alle associazioni. Questa è una festa di tutte le cittadine e di tutti i cittadini, e vogliamo davvero continuare questa grande campagna di sensibilizzazione che è iniziata nelle scuole portando la Costituzione, continuando con temi fondamentali come la legalità e la violenza e l’odio in rete”.

“In gioco – ha concluso Antonio Mazzeo – ci sono i valori fondativi della nostra Regione, e vorremmo trasmettere specialmente alle generazioni più giovani che l’impegno nella politica di tutti, indifferentemente dall’appartenenza a un diverso schieramento, è quello di sostenere le battaglie per i diritti e fare in modo che la Toscana sia sempre dalla parte giusta della storia”.

“È una festa di tutti, è la Festa dei toscani. Sono particolarmente soddisfatto, oltre che di aver condiviso il tema della giornata, perché è un orgoglio dei toscani e di chi è nelle istituzioni toscane essere parte di uno Stato, di una Regione che all’epoca, per prima abolì la pena di morte. E bisogna continuare a impegnarsi per fare in modo che ci sia l’abolizione della pena di morte in quegli Stati che purtroppo ancora la mantengono. Posso aggiungere che ho dato un importante contributo affinché potessero essere protagonisti di questa Festa della Toscana gli enti locali. Verrà data una bandiera ai sindaci, ci sarà il corteo dei gonfaloni. Sarà la festa di tutti. Degli enti locali, delle associazioni e della scuola. Il Consiglio regionale è particolarmente attento al mondo scolastico. L’obiettivo è legare i territori e tutti i toscani alla Regione”. Le parole di Marco Casucci vicepresidente del Consiglio regionale.

Il vicepresidente dell’Assemblea regionale Stefano Scaramelli commenta così l’iniziativa: “La Toscana è terra che non odia, è terra di tolleranza. Una Toscana che festeggia se stessa che trova nelle istituzioni il luogo dove riconoscere la propria storia, le proprie radici, la propria provenienza. Ed è un motivo importante per cui l’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale ogni anno conferma questa ricorrenza che è la testimonianza di quanto le istituzioni regionali, quelle comunali, le scuole, insieme facciano comunità. Una comunità del ricordo che in oltre tre secoli ha prodotto un’innovazione importante. L’abolizione della pena di morte è la dimostrazione di quanto la nostra è terra di cambiamento, innovazione e coraggio. Coraggio di innovare nei diritti e nei doveri. E in questo momento attuale, dove noi dobbiamo garantire diritti, far osservare il rispetto delle regole, ma introdurre delle normative che tutelano noi tutti al cospetto di un contesto sociale molto fluido dove difficilmente si comprende dove sta la verità credo che il ruolo del Consiglio regionale sia ancora oggi attuale e questa Festa dimostra ogni anno la propria attualità”.