Foto Ufficio stampa Regione Toscana

SCANDICCI – «La riforma del C.S.M. non è più rinviabile. L’organo di governo autonomo, quale presidio costituzionale per la tutela dell’autonomia e indipendenza della Magistratura, è chiamato ad assicurare le migliori soluzioni per il funzionamento dell’organizzazione giudiziaria, senza mai cedere ad una sterile difesa corporativa».

Così il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella parlando alla Scuola superiore della Magistratura a Scandicci che celebra il decennale. Ad accogliere il Presidente gli applausi dei presenti e l’inno di Mameli intonato dal Coro delle voci bianche di Firenze-Scandicci insieme agli studenti degli istituti comprensivi Rossella Casini e Vasco Pratolini. Presenti anche il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani e il sindaco di Scandicci Sandro Fallani.

«La garanzia dell’indipendenza della Magistratura – elemento irrinunziabile nel modello della Costituzione – risiede nel prestigio che gli viene riconosciuto e nella coscienza dei cittadini – ha detto ancora Mattarella -. E’ un terreno sul quale non sono ammesse esitazioni o incertezze: la Magistratura è chiamata, in questo periodo, a rivitalizzare le proprie radici deontologiche, valorizzando l’imparzialità e l’irreprensibilità delle condotte individuali; rifuggendo dalle chiusure dell’autoreferenzialità e del protagonismo».

La sfida del Paese è il coraggio del cambiamento

«Il coraggio del cambiamento è la sfida di fronte a cui si trova il Paese, Magistratura inclusa – ha sottolineato il Presidente della Repubblica -. Sono convinto che si tratti di una sfida che essa saprà raccogliere, manifestando l’indubbia volontà di essere all’altezza della funzione essenziale che l’ordinamento democratico le attribuisce, ottenendo la fiducia che questa funzione merita”.