Foto Luca Socchi

VOLTERRA – Mantenimento delle tradizioni locali, tutela della biodiversità e allo sviluppo sostenibile del territorio. Con questi obiettivi è partito il progetto ‘Riscoprendo i frutti dimenticati’ voluto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra.

L’iniziativa è realizzata con il supporto della commissione agricoltura della Fondazione e in collaborazione con la sezione agraria dell’ITCG Istituto Tecnico Niccolini di Volterra, Santa Chiara ASP, e l’associazione Mondo Nuovo.

A pochi giorni dalla giornata nazionale degli alberi, si è svolto presso il terreno ‘Orto del Lolli’ a Volterra l’avvio di questo progetto con la piantumazione da parte degli studenti di 20 piante da frutto, mentre 5 saranno messe a dimora nell’orto dell’Istituto Niccolini.
Presenti alla cerimonia Roberto Pepi presidente della Fondazione CRV, Alessandro Salvini vicepreside dell’Istituto Niccolini, Mauro Occhini presidente di Mondo Nuovo, Angela Piccicuto presidente di Santa Chiara ASP e i membri della commissione agricoltura della Fondazione CRV.

Ghelli: «Valorizzare e far conoscere a studenti e consumatori le varietà frutticole poco coltivate in Toscana e in val di Cecina»

Molte le varietà delle piante acquistate dalla Fondazione CRV per questo primo step, tra cui: il pero cocomera, il melo san giovanni, il susino cascolina, il pesco cotogna di rosano, sono forme e profumi che appartengono a un passato dimenticato, ma che merita di essere riscoperto e apprezzato. «L’intervento ha lo scopo di valorizzare e far conoscere a studenti e consumatori le varietà frutticole poco coltivate in Toscana e in val di Cecina a favore delle varietà commercialmente più importanti – spiega Stefano Ghelli membro della commissione agricoltura – e potrà essere utilizzato dalla scuola agraria come primo strumento didattico operativo e di osservazione al servizio degli studenti che potranno, supportati dalla Fondazione, ampliare e valorizzare quanto realizzato. Le esercitazioni di potatura, di coltivazione, di concimazione, l’entomologia agraria e la fitopatologia potranno avere un valido supporto operativo da questo primo nucleo».

Salvini: «Grato alla Fondazione CRV per aver attivato questa rete di contatti necessari per costruire il futuro dei nostri ragazzi»

Un progetto dalle molteplici valenze, didattica ed esperienziale, di valorizzazione dell’agrodiversità e di accoglienza e integrazione con soggetti fragili ‘speciali’ che potranno trovare giovamento dalla cura delle piante. «È l’inizio di una collaborazione importante, la scuola ha bisogno di progetti come questo – afferma Alessandro Salvini vicepreside dell’ITCG – ha bisogno non tanto o non solo di soldi, ma di persone, del loro tempo, della loro competenza e disponibilità. Sono grato alla Fondazione CRV per aver attivato questa rete di contatti necessari per costruire il futuro dei nostri ragazzi».