FIRENZE – Un’intesa per lotta allo sfruttamento lavorativo nel settore moda. a siglarla Confindustria Firenze sezione moda e Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil fiorentine che chiedono alla Regione Toscana «un incremento di risorse da destinare al sistema di controlli», allargando il progetto “Lavoro sicuro” affinché diventi la norma.
Si chiede alla Regione, spiega una nota, anche di farsi capofila a livello nazionale (rispetto a Governo ed enti locali) per un tavolo di confronto sul tema, di farsi portatrice della necessità di potenziare la dotazione degli enti ispettivi e di costruire forme di sinergia tra i controlli pubblici e i sistemi di tracciabilità delle aziende. Al contempo, le imprese si impegnano a rafforzare ulteriormente, nel rapporto coi fornitori, la tracciabilità degli stessi e delle catene di fornitura oltre al rispetto delle leggi e dell’applicazione dei contratti nazionali, garantendo una remunerazione agli operatori della filiera che consenta sostenibilità economica. Inoltre, di fronte a violazioni riscontrate dai controlli pubblici in una singola azienda, le aziende committenti si impegnano al ripristino della legalità e, ove questo sia impossibile, allo spostamento dei volumi produttivi in condizione di regolarità, oltre alla ricollocazione della forza lavoro vittima di sfruttamento attraverso percorsi di reinserimento pubblici. L’avviso comune siglato si basa sull’idea che, oltre alla lotta all’illegalità e al non rispetto delle regole, servano politiche di sostegno che favoriscano l’emersione del lavoro irregolare.