SAN MARCELLO PISTOIESE – Un appello ai pediatri di libera scelta di Pistoia, «alla vostra sensibilità» «al vostro senso etico e civico ma soprattutto al senso di umanità che sicuramente vi appartiene visto che avete scelto di esercitare un tipo di professione che si prendecura dei più deboli, vulnerabili e indifesi».

A rivolgerlo un gruppo di genitori dei bambini della montagna pistoiese alle prese con «una situazione drammatica, dovuta alla sospensione del servizio pediatrico in una zona come la Montagna Pistoiese, così ampia e così “lontana” dalla città. La Asl ha percorso varie strade per cercare di risolvere questa problematica ma nonnon è riuscita in tale intento e come soluzione, che per noi può essere solo temporanea, ha invitato a segnare i bambini da 0 a 6 anni sotto un pediatra di libera scelta di Pistoia, gli altri bambini presso un medico di famiglia della zona che tuttavia non è certo uno specialista in pediatra».

Tutta colpa dei numeri

«Tutto questo – si legge nell’appello – è avvenuto per colpa dei “numeri”, perché ci sono “troppi pochi” bambini in montagna. In realtà non è così, il numero conteggiato secondo la normativa di riferimento non è quello dei bambini che sono presenti sul territorio, ma di quelli non assegnati, ovvero che al momento non sono stati assegnati a nessun pediatra. I bambini in montagna ci sono e non pochi, sono infatti circa 217 tra 0 e 5 anni e 487 tra 6 e 13 anni».

«Purtroppo sembra che nessun pediatra voglia venire a lavorare in montagna e in parte ne capiamo le ragioni -scrivono i genitori -. Sicuramente per un pediatra che abita in città è disagevole percorrere la strada che porta nei nostri paesi e non ci sono vantaggi di natura economica. Tuttavia, crediamo che si debba far appello ad altre priorità ovvero ad un qualcosa di più profondo che ha a che fare con l’etica e con la solidarietà fra esseri umani. Chiedere aiuto in un momento di grande difficoltà, come quello che stiamo vivendo, ci appare un gesto non solo necessario ma anche consapevole: da soli non ce la possiamo fare! Ci piace pensare che questa volta non vincerà la logica del profitto ma quella della fratellanza».

La proposta

«Con queste motivazioni, abbiamo pensato che ciascuno di voi potrebbe prestare una piccola parte della sua attività lavorativa sul nostro territorio, tale da garantire una buona copertura del servizio. Si tratterebbe di un impegno non gravoso, una volta alla settimana oppure ogni 10 giorni questo dipende dal numero di adesioni. Sappiamo che non siete tenuti a prendervi questo impegno, se lo farete sarà una vostra scelta, una scelta che andrà ad arginare una falla del sistema, a garantire a tanti bambini un diritto irrinunciabile, quello alla salute, sarà un “aiuto” ad altri pistoiesi che “sono cittadini ma non di città”».