FIRENZE – Oltre 25.000 lavoratori non vaccinati a Firenze: questa la stima di Cna a poche ore dall’entrata in vigore del provvedimento che obbliga gli addetti, pubblici e privati, a possedere ed esibire il Green pass per accedere ai propri posti di lavoro.

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Cioni: «Costi organizzativi che per le piccole e piccolissime imprese possono non essere indolori»

«Abbiamo sostenuto l’introduzione dell’obbligo di Green Pass da subito, quale misura per evitare in futuro misure maggiormente restrittive e penalizzanti per le imprese derivanti da una circolazione intensa del virus. La misura, però, impone costi organizzativi che per le piccole e piccolissime imprese possono non essere indolori», commenta Giacomo Cioni, presidente di Cna Firenze Metropolitana.

L’elaborazione, si spiega, fa riferimento ai dati dell’Asl Toscana Centro aggiornati all’11 ottobre. Per il comune di Firenze, su una popolazione in età lavorativa (18-69 anni) di 233.532 individui, hanno ricevuto almeno una dose di vaccino 202.363 persone. Al netto di disoccupati, inoccupati, studenti, pensionati e lavoratori in smart working che insistono in questo range di età, Cna stima nell’10,8% dei residenti coloro che si troveranno sprovvisti di vaccino: circa 25.246 persone che dovranno sottoporsi a tampone ogni 48 ore, oppure rimanere a casa, smettendo temporaneamente di lavorare. A Scandicci sprovvisti di vaccino l’11,87% dei residenti nel range d’età considerato per un totale di 3775 persone circa, a San Casciano l’11,82% (1269 persone), a Figline Valdarno l’11,04% (1701), a Empoli il 9,7% (3113), a Sesto Fiorentino il 9,6% (2979) e a Borgo San Lorenzo il 7,4% (881). Numeri che potrebbero dare il là ad un vero e proprio business dei tamponi solo nelle prime 48 ore a cavallo dell’entrata in vigore del provvedimento.