SIENA – 200 in piazza davanti alla sede della banca a Siena a sostegno della vertenza contro l’ipotesi di smembramento di Mps.
Questa mattina si è svolto il presidio unitario dei sindacati Cgil, Cisl e Uil a Rocca Salimbeni per chiedere al governo un confronto sul futuro della banca “per un’alternativa possibile diversa dal matrimonio con Unicredit” spiegano i sindacati.
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In piazza anche il sindaco di Siena Luigi De Mossi che ha spiegato: “E’ necessario far capire a chi di dovere, il governo, che la città non ha abbandonato la volontà di lottare per dipendenti del Monte, per l’indotto, per la
tradizione e il marchio”. Questa mattina presidi si sono tenuti anche a Milano, Roma e Bari.
“Chiediamo a Draghi, al ministro Franco e a tutto il governo di riflettere seriamente su questa operazione con Unicredit che sarebbe una catastrofe per il nostro territorio, bancari e non, giovani e anziani’. A dirlo Emanuela Anichini, segretario generale Cisl Siena a margine del presidio unitario organizzato oggi davanti alla sede di Mps a difesa della banca.
“Questa giornata è solo un passaggio di una vertenza molto complicata e che deve riportare nei giusti binari una discussione che ad oggi non c’è” ha sottolineato Fabio Seggiani, segretario generale Cgil di Siena. “È un presidio per combattere contro un’operazione che comporta lo smembramento di Mps e mette a rischio migliaia di posti di lavoro e sulla quale il Ministero sta tenendo una trattativa riservata e non risponde alle richieste di inco tro che arrivano dalle parti sociali” ha aggiunto Marco Spinella della Uil di Siena. “Siamo preoccupati per le scelte che il Governo intende praticare. La Toscana non deve perdere una banca storica e un riferimento importante per cittadini e imprese”, le parole di Dalida Angelini, segretario generale Cgil Toscana a Siena. “Se la testa della banca dovesse andare altrove, ci troveremmo di fronte a perdite di posti di lavoro sia diretti che nell’indotto, non possiamo permetterci questo colpo all’economia e allo sviluppo del territorio: “La protesta di oggi serve anche per chiamare alla responsabilità la politica, che deve battere un colpo. Non va bene che il sindacato abbia chiesto un incontro al Governo e ancora non sia arrivato”.