FIRENZE – «La situazione Toscana è veramente grave nei pronto soccorso degli ospedali, solo nell’Asl Toscana nord ovest mancano 114 medici. Si tratta di carenze croniche che in 10 anni tra pensionamenti, cambio di reparto e mancate assunzioni, hanno portato a questa situazione, ovvero ad una media di 8-10 medici in meno per ogni pronto soccorso».

A dirlo Antonella Covelli, medico di pronto soccorso e sindacalista del Sindacato medici italiani (Smi) dirigenza presso l’ospedale di Massa (Massa Carrara). «Un po’ più rosea – prosegue Covelli – la situazione nell’Asl Toscana Centro e nell’ Asl Toscana Sud est, anche se anch’esse hanno carenze importanti. I medici dei ps – spiega la sindacalista – sono sempre di meno e sempre più stanchi, il loro carico di lavoro continuamente in crescita, la presa in carico di malati con bisogni assistenziali sempre più complessi avviene da parte di un numero di medici con un’età media sempre più elevata e ci sono sempre meno medici rispetto al fabbisogno, costretti a fronteggiare una carenza cronica di posti letto».

«Emergenza Covid ha messo in evidenza un nervo scoperto»

«In Toscana – afferma ancora Covelli – l’emergenza Covid ha solo messo in evidenza un nervo scoperto da tempo, unitamente al fatto di come le proposte della Regione Toscana per risolvere questa carenza cronica di personale medico nei pronto soccorsi non hanno funzionato. “È paradossale – conclude – che il lavoro dei medici di pronto soccorso non venga riconosciuto come usurante, non preveda incentivi economici per il lavoro particolarmente gravoso, che non vengano riconosciuti i 15 giorni di riposo obbligatorio per decantare il burnout».