VOLTERRA – “Con l’attivazione dell’Osservazione breve intensiva al Pronto Soccorso, che è solo una riorganizzazione interna al presidio, non si attiva alcun posto letto ordinario, ossia posti letto per acuti, in più per l’ospedale.

Ospedale che invece, grazie ai nefasti spostamenti logistici di area medica e chirurgica, acclamati da gran parte della politica locale, ha perso nel trasloco posti letto veri, sia in area medica che chirurgica”.

Lo afferma l’associazione SOS Volterra secondo cui “attualmente sono i posti letto sono scesi sotto i 50, con sei posti persi in area medica e quattro in area chirurgica e ortopedica. Stiamo parlando quindi di 24 posti letto attuali in medicina e 20, più la cella, in chirurgia e ortopedia, per un totale di 45 posti letto. Saremmo felici di essere smentiti”.

“Il piano della Regione sul nostro ospedale sta quindi andando avanti – prosegue l’associazione che da anni si batte contro il depotenziamento dell’ospedale volterrano – Proprio quel piano dove non si parla di terapia Intensiva, promessa anche dal governatore Eugenio Giani. Dove non si parla di ripristino della subintensiva cardiologica e presenza nelle 24 ore di cardiologi. Dove non si fa cenno alcuno al problema pediatrico, ossia l’istituzione di un posto di osservazione breve per i nostri bambini e della reperibilità del Pediatra, laddove ora non presente”.

Ma cos’è l’Obi ? L’acronimo sta a significare Osservazione Breve Intensiva e la sua funzione, secondo il Ministero della Salute, attiene ai cambiamenti intervenuti in ambito sanitario negli ultimi anni, che hanno portato alla ridefinizione del ruolo della Medicina d’emergenza – urgenza e alla rivalutazione delle strutture di pronto soccorso.

“Non è in discussione che l’Obi si faccia al pronto soccorso – precisa SOS Volterra – ma il fatto che ora è acclarato che i conti non tornano.  Queste postazioni quindi, ricordiamocelo bene, non sono certo in aggiunta ai posti letto dell’Ospedale. Ma se un paziente in Obi ha bisogno del cardiologo di notte o nei festivi oppure di un ricovero in cardiologia? Si chiama l’ambulanza per il trasporto in altro ospedale “più attrezzato”, oppure se bisogna fare in fretta, si chiama l’elisoccorso. Certo, proprio quell’elisoccorso che ci dicono che una volta su tre, nelle nostre zone non può partire, vedi condizioni metereologiche avverse e altre variabili. Lo spostamento di reparti ha generato ulteriori tagli, che hanno portato l’ospedale sotto la pericolosa soglia dei cinquanta posti letto, oltre alle problematiche che hanno ridotto l’area medica in spazi ristretti. Chi ha detto che non si sarebbe perso un solo posto letto, ossia il sindaco, si sarebbe già dovuto dimettere e non capiamo cosa altro si debba attendere” conclude l’associazione.