MONTALCINO – Un percorso immersivo ed emozionale alla scoperta di uno dei vini rossi più famosi del mondo, il Brunello di Montalcino. Inaugurazione a Montalcino per Il tempio del Brunello nel complesso monumentale di Sant’Agostino.

Il progetto, promosso dall’Arcidiocesi di Siena, Colle di Val d’Elsa e Montalcino, dal Comune di Montalcino, dal Consorzio del Vino Brunello di Montalcino e realizzato da Opera Laboratori, nasce dal solido accordo fra le istituzioni coinvolte che in quest’ultimo difficile periodo di pandemia hanno lavorato insieme nell’intento di voler assicurare un futuro brillante e innovativo per Montalcino e il suo territorio.

L’obiettivo è quello di far conoscere in maniera articolata e profonda Montalcino attraverso un’esperienza completa che dal Brunello si apra verso la storia millenaria, l’archeologia, il patrimonio artistico, il paesaggio e la promozione degli altri preziosi prodotti di questa terra generosa che, nel corso dei secoli, l’uomo ha saputo amare e valorizzare al meglio, coltivandola e custodendola come un tesoro ricevuto in dono.

Il Tempio del Brunello è dunque espressione de l’Oro di Montalcino, operazione culturale che intende raccogliere, comunicare, far conoscere e sperimentare, anche con l’aiuto delle più avanzate tecnologie, l’insieme delle potenzialità espresse da uno dei territori che per vocazione vinicola e per il fascino iconico delle linee del paesaggio risulta già uno dei più apprezzati del mondo.

“Dopo un anno e mezzo di pandemia in cui le nostre energie si sono concentrate nel sostenere la comunità – afferma il sindaco di Montalcino Silvio Franceschelli – abbiamo guardato anche al futuro e questo progetto è per noi nuova linfa vitale. Montalcino ha voglia di rinascita, ora è il momento. Lavorando di concerto con l’Arcidiocesi e il Consorzio del Brunello, con il braccio operativo di Opera Laboratori, intendiamo non solo promuovere il nostro territorio attraverso una formula innovativa che possa accogliere in maniera efficace i visitatori, ma creare all’interno del complesso di Sant’Agostino nuovi stimoli e spazi culturali per la comunità montalcinese dove arte, storia, musica, artigianalità e prodotti d’eccellenza possano fondersi alla cultura produttiva in un progetto organico”.

“Siamo convinti che il percorso del vino non si esaurisca in un bicchiere – continua il presidente del Consorzio del Vino Brunello di Montalcino Fabrizio Bindocci – ma sia sempre più un fenomeno di rilievo anche dal punto di vista culturale. Questo progetto ci rende entusiasti poiché il Tempio del Brunello non è solo un museo moderno e interattivo, ma anche un’esperienza profondamente rappresentativa del suo territorio che darà un valore aggiunto all’attività di promozione che lo stesso Consorzio già svolge per tutto il sistema socioeconomico di Montalcino”. L’esperienza de l’Oro di Montalcino inizia dunque nell’ex complesso conventuale e monumentale di Sant’Agostino, cuore millenario e culturale della città. L’ex convento, risalente al tredicesimo secolo, quando a Montalcino è documentata la presenza dei primi padri agostiniani, si sviluppa accanto alla chiesa intitolata ai Santi Filippo e Giacomo, nota come Sant’Agostino, scrigno di preziosi affreschi di scuola senese del secondo Trecento. In previsione della nuova valorizzazione dell’intero complesso, Il 2 luglio la chiesa è stata riaperta al culto dopo una lunga fase di restauri con una messa celebrata dall’Arcivescovo di Siena, Colle di Val d’Elsa e Montalcino, il Cardinale Augusto Paolo Lojudice.

La dimensione accogliente e meditativa di InChiostro, primo chiostro coperto dell’ex convento, rappresenta il punto di partenza dei vari percorsi esperienziali: da qui, grazie all’applicazione ‘L’Oro di Montalcino’, sarà possibile essere guidati all’interno della chiesa di Sant’Agostino presentata da un video in cui Don Enrico Grassini, responsabile dell’Ufficio Beni Culturali dell’Arcidiocesi, ne introduce le bellezze storico-artistiche. “La riapertura al pubblico del Complesso monumentale di Sant’Agostino – dichiara infatti Don Enrico Grassini – vuole essere un segno di rinascita, anche cristiana, dopo un periodo tanto difficile come quello della pandemia. Tornare a riappropriarsi di spazi dedicati alla cultura assume oggi, più che mai, un valore di straordinaria importanza. Possa la bellezza dell’arte portare il territorio di Montalcino ad una speranza nuova e feconda”.

La visita continua poi all’interno del suggestivo Museo Archeologico sotterraneo, illustrato in prima persona dagli archeologi, Luca Cappuccini, Luigi Donati e Jacopo Tabolli, che hanno scoperto e studiato i reperti etruschi conservati, provenienti in larga parte dal vicino Poggio Civitella, unico esempio di fortezza etrusca ancora oggi esistente. Da Inchiostro si accede poi nelle Raccolte Museali Civica e Diocesana, ricca collezione tutta da scoprire di statue lignee e ‘fondi oro’ di scuola senese di proprietà comunale e provenienti dalle chiese dell’antica diocesi, impreziosita da una corposa raccolta di maioliche arcaiche del Duecento e dalle antiche opere della vicina Abbazia di Sant’Antimo. Le note di una giovane flautista montalcinese, Cecilia Cuglitore, accompagneranno il commento storico artistico dei dipinti più rappresentativi. La video intervista al professor Bruno Bonucci traccerà un profilo storico dalla Montalcino medievale all’età contemporanea, evidenziando la vocazione produttiva, artigianale e imprenditoriale della comunità montalcinese dal suo stato embrionale fino all’economia del Brunello.

Da Inchiostro inizia poi l’esperienza alla scoperta del rigoglioso territorio di Montalcino: postazioni con visori di realtà virtuale chiamate InVolo consentiranno di immergersi fra ville e castelli, scorci mozzafiato del centro urbano, piccoli paesi del vasto e diversificato territorio comunale. Se negli affreschi trecenteschi con gli Effetti del Buongoverno Ambrogio Lorenzetti si cimentò in una nuova forma d’espressione della pittura per planare sulla campagna senese ‘a volo d’uccello’ al fine di presentarne la bellezza e la produttività, a Montalcino oggi le più moderne tecnologie consentono di esperire le meraviglie del territorio attraverso uno sguardo nuovo che abbraccia il paesaggio dalla luce dell’alba a quella del tramonto; si prospetta e si incoraggia così, una volta terminato il percorso all’interno del complesso di Sant’Agostino, l’esperienza reale di visita del centro storico e della campagna fuori dalle mura castellane, lungo i diversi versanti della collina.Passando nel chiostro scoperto, quello chiamato un tempo il ‘chiostro d’estate’ del convento, si scende nel Tempio del Brunello; percorrendo verso il basso la scala, si percepisce un cambiamento di livello di profondità, una gradatio di clima, dalla luce alle tenebre, mentre i suoni della cantina rimandano anche alla ‘gradazione’ del vino: tanto è profonda l’appartenenza del Brunello al territorio di Montalcino, quanto più consapevole e distintiva la personalità del vino.

Il Tempio del Brunello, il cui allestimento è stato realizzato da Opera Laboratori e per la parte multimediale da ETT, società leader rispettivamente nel settore museale e dell’innovazione digitale, si articola negli ambienti ipogei dell’ex convento, adiacenti alla sede del Consorzio del Vino Brunello. Il contributo del Consorzio per il progetto, grazie alla competente e generosa consulenza del vice-presidente Stefano Cinelli Colombini e all’autorevole curatela scientifica di Gabriele Gorelli, primo Master of Wine italiano, orgoglio montalcinese, ha avuto un ruolo primario e determinante. “Con l’Oro di Montalcino e il Tempio del Brunello – afferma Giuseppe Costa, presidente di Opera Laboratori – abbiamo voluto coniugare l’esperienza acquisita in oltre vent’anni di gestione museale con la competenza e la sensibilità di coloro che ci hanno accompagnato in questo percorso. Ringrazio l’Arcidiocesi di Siena per la rinnovata fiducia accordataci nella valorizzazione dei loro beni attraverso il costante dialogo tra arte e spiritualità, il Comune di Montalcino per il supporto istituzionale che non è mai venuto meno e tutta la struttura del Consorzio del Vino Brunello di Montalcino per la professionalità dimostrata e l’impegno profuso. Un sentito ringraziamento, infine, va ai laboratori di Opera che hanno sviluppato e realizzato il progetto in tutti i suoi aspetti, dalla produzione culturale alla progettazione tecnica, dall’allestimento alla comunicazione visiva, dalla promozione all’ospitalità”.

Accanto alla sede del Consorzio dunque, all’interno di quello che in passato era il Rex, il vecchio cinema di Montalcino, è come se oggi fosse custodito il segreto del Brunello, il vero Re del territorio. Ci si avvicina ad esso attraverso video immersivi che evocano I quattro pilastri, ovvero i concetti fondanti che hanno determinato l’unicità del vino di Montalcino: il terreno, la biodiversità del territorio, il clima, il lavoro delle persone, il loro crederci e saperci fare in un’ottica di rispetto della tradizione, di scrupolosa e umile quotidianità e di lucida prospettiva futura. Tali concetti saranno ribaditi dalla chiarezza delle Voci del Brunello, uno scambio di battute tra coloro che nel mondo nel Brunello hanno portato novità ed energia positiva, solo persone vere, in qualità di rappresentanti di una comunità autentica. Come i filari, solchi verdeggianti sul terreno, scandiscono e disegnano il territorio di Montalcino, si procede nello spazio successivo, chiamato Quadro divino, dove il visitatore può lasciare il ‘segno’ della sua esperienza lungo il percorso e mettere in gioco la propria creatività, sviluppando le sensazioni e le suggestioni ricevute nelle precedenti esperienze. Quadro divino dunque è il segno dell’esperienza sul visitatore, che a sua volta è invitato a lasciare il proprio segno nel luogo, un po’ come il percorso che ha compiuto sul territorio per arrivare a Montalcino. I colori, le immagini e le atmosfere vengono qui presentate in una vera e propria palette cromatica, l’identità visiva di Montalcino, da utilizzare in maniera libera ed emozionale. Ciascun visitatore potrà creare così, attraverso postazioni touch, la propria composizione artistica, che potrà essere inviata a parete e condivisa tramite email e social. Il terzo ambiente ipogeo, sostenuto da archi ogivali, che nelle forme rimandano a un calice rovesciato, è Calix. Qui, attraverso la tecnica del mapping accompagnata da suggestive sonorità realizzate appositamente per il Tempio del Brunello, il visitatore si troverà immerso in un’esperienza dal forte impatto emotivo: saranno presentati capolavori artistici, espressione dell’ispirazione e del lavoro creativo che la terra di Montalcino ha saputo infondere nell’uomo. Dal paesaggio degli Effetti del Buon Governo si passa alle tavole trecentesche del miracolo delle Nozze di Cana e dell’Ultima Cena dove il vino viene servito nelle ceramiche analoghe a quelle conservate all’interno del Museo di Montalcino. La proiezione si conclude con la Madonna della Misericordia di Vincenzo Tamagni che idealmente protegge tutto il territorio di Montalcino, evocando la profonda devozione mariana della zona. Risalendo, si arriva di nuovo nella luce del chiostro scoperto dove sarà possibile condividere e concludere l’esperienza, dialogando di cultura, d’arte e di vino mentre si sorseggia un calice di Brunello presso l’Enoteca Bistrot Caffetteria del Tempio del Brunello. Un luogo di divulgazione conviviale dove potersi avvicinare alla conoscenza enologica a tutti i livelli. Attraverso il dispositivo di applicazione mobile, infatti, sarà possibile rispondere a una serie di domande relative al proprio temperamento in modo da guidare il visitatore nella scelta del Brunello più in linea con la propria personalità. Si verrà poi guidati da sommelier professionisti e da un sommelier digitale multilingua, che permetteranno di cogliere i gesti e le ritualità che accompagnano la degustazione, delineando le caratteristiche organolettiche del Rosso e del Brunello di Montalcino. Passando di nuovo da Inchiostro verso l’uscita, attraverso l’applicazione mobile, quattro video interviste illustreranno gli ori di Montalcino. Miele, zafferano, olio e tartufi saranno presentati da Federico Ciacci, Marzio Saladini, Carlo Alberto Bindi e Paolo Valdambrini che racconteranno le proprietà, la storia, la tradizione dei quattro prodotti, principi del territorio. E ora è arrivato il momento di lasciare il complesso di Sant’Agostino e, per chi lo vorrà, proseguire il viaggio tra arte, storia, cultura e gusto, alla scoperta di ciò che rende unico Montalcino e il suo territorio. Attraverso l’applicazione mobile il visitatore sarà guidato verso i maggiori punti d’interesse geolocalizzati e commentati da schede testuali, audio, photo gallery e video che integreranno la visita: dalla cattedrale di San Salvatore al Palazzo Comunale di Montalcino, dall’Abbazia di Sant’Antimo fino a San Giovanni d’Asso, dal castello di Poggio alle Mura fino al San Michele sperduto nel bosco, dall’Abbadia Ardenga fino a Montisi, si potrà abbracciare tutto il territorio comunale che si offre con fierezza e autenticità nel cuore.