FIRENZE – Una lettera ai parlamentari toscani perché sollecitino il governo a prorogare il termine per l’approvazione delle tariffe e dei regolamenti della Tari dal 30 giugno al 31 luglio, come espressamente richiesto dall’emendamento dell’Anci al dl Sostegni bis.

E’ quanto annunciato, nella sua relazione, dal presidente di Anci Toscana e sindaco di Prato Matteo Biffoni, in apertura dell’Assemblea ordinaria dell’Associazione che si è tenuta oggi on line, con oltre cento primi cittadini collegati in videoconferenza.

Le tariffe Tari 2021 dovranno essere formulate con il nuovo metodo Arera e con alcune detassazioni spazi produttivi e de-assimilazioni di rifiuti urbani che comportano per molti enti significative differenze (Dlgs 116/2020).

”Sono preoccupato, si tratta di un tema fondamentale, ed è necessario avere informazioni precise – ha detto il presidente – In realtà, è necessaria e non più differibile una nuova politica complessiva sulla gestione dei rifiuti, che parta da governo e abbia ricadute su regione e territori. Intanto abbiamo chiesto alla Regione che si discuta al più presto il piano per i rifiuti urbani, ci aspettiamo una convocazione a breve. E c’è la necessità di potenziare e rafforzare le strutture degli Ato territoriali”.

Il 30 giugno scade il termine per deliberare i provvedimenti comunali relativi alla TARI e alla tariffa corrispettiva, salvo che per gli enti con termine del bilancio posticipato al 31 luglio. Ma le difficoltà sono moltissime.

Le norme emergenziali dello scorso anno hanno permesso di approvare provvisoriamente le stesse tariffe TARI del 2019, rallentando il processo di applicazione del nuovo e complesso metodo ARERA per la determinazione dei costi del servizio. Ora, in moltissimi casi, le aziende di gestione dei rifiuti, gli enti di ambito e i Comuni – a diverso titolo coinvolti nella definizione dei piani finanziari del servizio e nei provvedimenti tariffari – devono finalizzare l’applicazione di norme e criteri complessi tra i quali, da ultimo, l’art. 6 del dl Sostegni-bis.

Le assegnazioni per le agevolazioni introdotte in favore delle attività economiche da questa importante norma non sono ancora state comunicate ufficialmente, impedendo l’accertamento dell’entrata nei bilanci dei Comuni. Per molti enti risulta quindi impossibile intervenire con provvedimenti deliberati entro giugno, con il rischio di invalidità delle delibere anche ai fini delle agevolazioni.