FIRENZE – Ventisette progetti regionali, coerenti con la pianificazione europea e nazionale nei suoi sei aspetti: di innovazione e digitalizzazione, tutela dell’ambiente e sviluppo sostenibile, istruzione e formazione, inclusione non solo sociale con la parità di genere ma anche territoriale con la valorizzazione dei piccoli borghi e il potenziamento del sistema sanitario.

Obiettivo, approvare il Piano regionale di sviluppo, il documento chiave per segnare le linee per la ripartenza della Toscana, entro settembre-ottobre.

Così il presidente della Regione, Eugenio Giani nell’informativa all’Aula sul Prs 2021-2025 che “ha caratteristiche di integrazione con gli altri due piani strategici, il Piano nazionale per la ripresa e la resilienza declinato in piano regionale e l’informativa sui fondi comunitari (ovvero il Fesr, il piano di coesione, il Piano per l’agricoltura e quello che fa riferimento al dipartimento marittimo Toscana-Francia)”.

Si tratta di tre piani che devono essere coordinati. Il presidente ha parlato di una “Toscana che deve proporsi in una visione strategica di ripresa eccellente, connessa, diffusa e solidale, che deve valorizzare le sue eccellenze sul piano della promozione economica, manifatturiera, turistica e culturale e proporsi attrattiva”. Giani ha parlato di una regione connessa in una logica di coesione tra la Toscana delle città e dei borghi, del mare e della montagna, delle conurbazioni urbane e delle ampie superfici dove la densità abitativa è più ridotta”. Infine, “solidale quindi vicino ai soggetti fragili”.

“Per far sì che la Toscana sia pronta per la ripartenza – ha detto Giani – occorre un sistema infrastrutturale adeguato”. Su questo versante l’azione regionale si concentrerà da un lato sulle grandi opere di competenza nazionale che insistono sul territorio regionale (terze corsie autostradali già programmate, completamento della Due Mari, assi di Lucca, completamento del corridoio tirrenico e altre opere stradali sulla rete ANAS), dall’altro sulla realizzazione di un insieme di opere strategiche sulle strade regionali, insieme ad un programma straordinario di manutenzione e messa in sicurezza delle infrastrutture esistenti anche attraverso il cofinanziamento di interventi sulla viabilità locale.

Gli investimenti in infrastrutture riguarderanno anche i collegamenti ferroviari con particolare riferimento al nodo Alta velocità di Firenze, alla riqualificazione della linea Prato-Bologna, opera fondamentale per potenziare il trasporto merci e i collegamenti con la costa, al completamento del raddoppio della linea Pistoia-Lucca di grande importanza per il traffico pendolare. Il presidente ribadisce poi l’importanza della “valorizzazione del sistema di ciclovie e del sistema di utilizzo del treno nelle tratte minori”.

“Un sistema di infrastrutture connesse ma anche grazie alla connessione on line – afferma Giani – con l’obiettivo di arrivare a fine legislatura con la banda larga nei 60 comuni che ancora non hanno la rete e questo significa anche dare supporto alle imprese”. Nel suo intervento ha poi parlato della valorizzazione del ‘Made in Tuscany’ anche nel settore alimentare, con l’obiettivo di incrementare le possibilità di esportazione e delle problematiche della Toscana della manifattura con le sue situazioni di crisi e la vertenza toscana per l’acciaio. “Dobbiamo  lavorare per una Piombino che esca dalla situazione di stand by che sta caratterizzando il luogo storico delle nostre acciaierie. Lì la comunità vuole l’insediamento industriale, la regione ha investito 130 milioni per il porto e poi ci sono grosse potenzialità per il forno dello stabilimento.”

Giani si è soffermato poi, sulle “potenzialità portuali della regione”, in particolare “sul nuovo corso che può prendere a Livorno la costruzione della Nuova Darsena Europa” e sugli “interventi di scavalco del trasporto ferroviario verso l’interporto di Guasticce connesso al collegamento con la dorsale ferroviaria che da Pisa-Livorno connette Firenze”. Secondo il presidente, questa “prospettiva si connette alla valorizzazione della Toscana del sud per dare forza ad un collegamento con l’Italia centrale, per rilanciare il concetto di una Toscana di mezzo che deve trovare un suo ruolo”.

Nel suo intervento ha parlato poi della tecnologia. “La Toscana deve far maturare risorse per i piani di ricerca e sviluppo che valorizzino il distretto di alta tecnologia nell’area pisana di Cascina e Pontedera”, con interventi a Virgo, dove ci sono alte capacità di sperimentazione tecnologica” e per i “distretti della moda dal comprensorio del cuoio al tessile dell’area pratese e fiorentina di Scandicci”, fino alla crescita dell’area senese con l’impresa farmaceutica d’eccellenza”. Per la prima volta, nel Prs, ha ricordato il presidente abbiamo voluto valorizzare con progetti specifici aree precise come Lunigiana, Garfagnana, Val di Chiana, Maremma, e Mugello aree che possono essere abbracciate da programmi integrati.“

Infine, Giani ha ricordato il ruolo centrale della sanità, con il rafforzamento della medicina generale e gli obiettivi di “triplicare le case della salute, rispetto al numero di ospedali e portarle ad almeno 120”, puntando sull’“implementazione della tecnologia informatica” e sui “progetti di telemedicina”.