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FIRENZE – «Solidarietà e vicinanza». Ad esprimerli il presidente del Consiglio regionale della Toscana, Antonio Mazzeo, ai giornalisti scesi di nuovo in piazza per difendere la dignità del lavoro, la tutela degli enti di categoria, il diritto dei cittadini a ricevere un’informazione completa e plurale.

«La libertà delle giornaliste e dei giornalisti è la migliore garanzia della tenuta democratica»

Con una lettera inviata al presidente dell’Associazione stampa Toscana, Sandro Bennuncci, e al presidente dell’Ordine dei giornalisti della Toscana, Carlo Bartoli, Mazzeo aderisce alla manifestazione organizzata dalla Federazione nazionale stampa italiana in contemporanea in molti capoluoghi (a Firenze alle 11 davanti alla Prefettura). «Credo che, proprio in questi giorni in cui stiamo celebrando la nascita della Repubblica e l’elezione dell’Assemblea Costituente che scrisse la nostra Costituzione – scrive Mazzeo -, la libertà delle giornaliste e dei giornalisti sia la migliore garanzia della tenuta democratica di qualsiasi Stato. Tutelarla e garantirla significa tutelare la libertà di tutti quanti e garantire le nostre istituzioni democratiche. Ma – rileva Mazzeo – non può esservi libertà laddove un giornalista è ricattabile dal punto di vista salariale e occupazionale. Luigi Einaudi, secondo Presidente della Repubblica Italiana e il primo ad essere eletto dal Parlamento nel maggio del 1948, lo spiegava perfettamente: ‘Prima conoscere, poi discutere, poi deliberare’ scriveva, intendendo che uno dei principi fondamentali della democrazia è che con la conoscenza si determina la consapevolezza della propria scelta. Ma se non conosciamo o se siamo vittime di disinformazione quanta consapevolezza potremmo avere per poter poi scegliere veramente in modo libero?».

 

“Il ruolo dei giornalisti – prosegue la nota del presidente – diventa un tassello necessario alla democrazia perché le persone che vogliono eleggere i propri rappresentanti devono essere messe in condizione di sapere e di conoscere. E questa possibilità è garantita dai giornalisti, dalla loro libertà e dalla loro capacità di raccontare, come prevede il loro codice deontologico: la verità sostanziale dei fatti. Non a caso uno dei diritti fondamentali della nostra Repubblica, sancito dell’articolo 21 della Costituzione, è proprio quello di informazione sia come diritto a esprimere liberamente il proprio pensiero, sia come diritto della stampa, oggi si scriverebbe mass-media, a non subire censure né a essere soggetta ad autorizzazioni, se non nei casi previsti dalla legge e solo per atto motivato dall’autorità giudiziaria”.

 

“Per tutte queste ragioni, seppur non fisicamente, il primo giugno sarò al vostro fianco e al fianco di tutte le giornaliste e i giornalisti che scenderanno nelle piazze italiane. Convinto che il diritto-dovere di informare sia un bene prezioso da difendere tutti insieme” conclude Mazzeo.

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