FIRENZE – Una mostra con le locandine degli spettacoli teatrali che non sono potuti andare in scena a causa dell’emergenza coronavirus che diventano opere d’arte nelle mani di giovani artisti. E’ “Neo Skēnḕ – Manifesti d’artista al Teatro di Rifredi”, curata da Simone Teschioni Gallo su progetto ideato con Niccolò Mannini, direttore della Galleria d’arte La Fonderia, insieme al Teatro di Rifredi, durante questi ultimi mesi di chiusure generalizzate dovute al Covid.
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La mostra è allestita nelle sale espositive dell’Accademia delle Arti del Disegno, a Firenze, dal 12 maggio al 13 giugno 2021, è realizzata con il convinto sostegno artistico e il patrocinio dell’Accademia delle Arti del Disegno, è co-promossa dal Comune di Firenze, dal Comune di Scandicci e dall’Accademia di Belle Arti di Firenze insieme al prezioso contributo di Unicoop Firenze e delle ditte Moka Arra srl. e Prodigio Divino srl.
All’indomani delle chiusure dei teatri per la pandemia il direttore artistico del Teatro di Rifredi Giancarlo Mordini ironizzò sul fatto che tutto il materiale grafico degli spettacoli non andati in scena sarebbe servito solo a “fare delle barchette”. Da qui è partito il progetto ‘Neo Skēnḕ’: a quelle locandine infatti è stata data una seconda vita e, messe nelle mani di giovani artisti, sono state trasformate in opere d’arte. I cinque artisti che hanno partecipato sono Irene Bulletti, Leopoldo Innocenti, Rossella Liccione, Leonardo Moretti e Skim. All’ingresso della mostra, prima di entrare nel percorso espositivo, che evoca continuamente il mondo del teatro, un video realizzato da Malandrino Film, racconterà tutta la storia del progetto, dalla nascita dell’idea, alla realizzazione delle opere, attraverso interviste ed immagini dietro le quinte.
Riportare a teatro il fascino dell’arte
«Lo spunto si è trasformato in idea, l’idea è diventata progetto, il progetto realtà – ha raccontato Teschioni Gallo. – È stato veramente emozionante poter parlare con i singoli artisti e vederli sposare in tutto e per tutto l’iniziativa di Neo Skēnḕ. Una collaborazione stimolante da un punto di vista curatoriale, che ci consente di riportare a teatro il fascino dell’arte. Un significativo contributo creativo in un periodo piuttosto arido per il mondo della cultura, un’unione non scontata in tempi di isolamento e distanziamenti, una squadra ben assortita che sono certo saprà stupirci grazie alla spiccata creatività messa in campo e al “genius” celato dietro ogni singolo linguaggio. Una nuova traccia, una nuova via da seguire, una nuova scena appunto, che pone al centro il Teatro e gli Artisti».