CASTIGLIONE D’ORCIA  – Il finanziamento del progetto di rifacimento del Ponte Nove Luci sulla Sp 18 tra i comuni di Castiglione d’Orcia e Pienza, crollato in seguito ad una piena del fiume Orcia nel 2012 e da allora chiuso, è stato inserito tra le priorità del piano della viabilità del Recovery Fund che la Provincia di Siena trasmetterà al Governo nei prossimi giorni.

“Dopo nove anni di silenzi ci auguriamo che questa opera fondamentale per la viabilità della Val d’Orcia che ancora oggi risulta tagliata in due, possa essere finalmente finanziata – spiega il Sindaco Claudio Galletti. Come sindaci d’area, in una recente riunione coordinata dalla Provincia, abbiamo deciso all’unanimità di inserire questo intervento, insieme alla Francigena, alle strade bianche, all’accoglienza turistica e alla sentieristica, tra le priorità assolute delle opere sulla viabilità provinciale. Probabilmente può essere davvero l’ultima possibilità per avere le risorse necessarie rispetto ad una situazione che sta diventando insostenibile”.

Il Ponte Nove Luci si trova sulla Sp. 18 tra Pienza e la località Gallina. Il ponte fu divelto dalla piena del fiume Orcia nel 2012 e ad oggi è ancora chiuso, ad oggi non sono state reperite risorse mentre il ponte crollato continua a dividere in due la Val d’Orcia, patrimonio mondiale dell’umanità Unesco. Da allora i Comuni di Castiglione d’Orcia e Pienza hanno ripetutamente sollecitato gli enti competenti scrivendo ai Ministri Toninelli e Bonisoli, al Ministro De Micheli, alla Regione Toscana affinché si procedesse all’approvazione di un progetto di ripristino; nel 2014 la regione aveva assunto l’impegno a finanziare l’opera nel bilancio 2015 sul quale poi non furono reperite le risorse necessarie; nel febbraio 2015 sempre i Comuni di Castiglione d’Orcia e Pienza scrivevano nuovamente alla regione per denunciare lo stato della viabilità in Val d’Orcia e il 6 giugno veniva fatta una fiaccolata per sensibilizzare sull’opera, oltre all’approvazione di un ordine del giorno da parte del Consiglio comunale.

“Non possiamo più tollerare che non si intervenga su un ponte che divide in due un territorio patrimonio umanità dell’Unesco. Oppure dobbiamo pensare che siamo considerati territorio, cittadini e istituzioni di serie b rispetto ai grandi centri e alle città metropolitane. Purtroppo, alle mie ripetute lettere, in tutti questi anni, non ho mai ricevuto risposta dal ministero e dai vari ministri e come sindaco non posso che manifestare tutto il mio disappunto. Non è una questione di colore politico ma di mancanza di rispetto istituzionale. Quando le istituzioni sovraordinate non rispondono alle richieste di un sindaco è un fatto gravissimo, un vulnus democratico per il Paese”.