“Chiarezza su quanto sta avvenendo in Toscana. Il presidente Giani non ha nulla da dire?
Nella maxi inchiesta della Direzione distrettuale antimafia di Firenze risulta indagato anche il suo capo di gabinetto, Ledo Gori. A differenza di altri partiti o movimenti, la Lega non è per i processi di piazza e confidiamo sempre che la giustizia faccia serenamente il suo corso. Resta il fatto che il silenzio del governatore Giani sia tanto assordante quanto imbarazzante. I toscani meritano un presidente, non un fantasma”. Lo ha detto il deputato Mario Lolini, commissario della Lega Toscana-Salvini Premier.
CGIL PARTE CIVILE
In merito alle indagini denominate “Keu” e “Calatruria” il segretario generale della Cgil di Pisa, Mauro Fuso, ha dichiarato che “la presenza di organizzazioni malavitose in Toscana ed in particolare, da quanto emerge dalle ultime operazioni di Carabinieri e Dda, nel distretto conciario di S.Croce sull’Arno accende di nuovo l’attenzione dell’opinione pubblica e sopra ogni cosa le forti preoccupazioni più volte manifestate, anche dalla Cgil a tutti i livelli”.
‘ndrangheta in Toscana, tra indagati anche il capo di gabinetto di Giani
«Se quanto emerso dalle indagini venisse confermato ci troveremmo di fronte alla possibile crisi del sistema consortile così come lo abbiamo conosciuto finora, con ripercussioni sociali ed occupazionali imprevedibili in una situazione già complicata dal perdurare della pandemia».
Fuso annuncia per lunedì 19 aprile, alle 12, in piazza Matteotti a Santa Croce sull’Arno un «presidio pubblico a sostegno della legalità e del lavoro e affinché si faccia presto luce su questi gravi fatti confidando nel ruolo della magistratura e degli organismi inquirenti». Nello stesso luogo del presidio ed alla stessa ora è convocata una conferenza stampa. «Come Cgil provinciale dichiariamo fin da subito che ci costituiremo parte civile nel processo – annuncia anche Fuso – per tutelare gli interessi delle lavoratrici e dei lavoratori che potrebbero essere danneggiati da questi atti».