L’eccezionale gelata notturna in tutta la Toscana ha messo ko vigneti, frutteti e ortaggi. Le temperature nella notte fra mercoledì 7 e giovedì 8 aprile, sono arrivate fino a 7 gradi sotto lo zero causando gravi danni in tutta la regione.

Ad evidenziarlo è la Cia Agricoltori Italiani della Toscana, che ha già richiesto alla Regione Toscana l’avvio dell’iter per il riconoscimento della calamità naturale. Già nelle scorse settimane in alcune zone si erano già registrati fenomeni di gelate notturne.

«Danni gravi che i nostri tecnici stanno monitorando fin dalle prime ore di oggi – sottolinea Luca Brunelli, presidente Cia Toscana -. Questa ondata di gelo in questo momento dell’anno, che in alcuni territori pare che si protrarrà ancora per un’altra nottata, ha interessato tutte le colture presenti in campo, a partire dagli ortaggi, i frutti, le viti che stavano germogliando e si temono ripercussioni anche sul raccolto dei cereali.

Vista la grave situazione già riscontrata, la Cia Toscana chiede di procedere con l’apertura sul portale di Artea della modulistica per la segnalazione dei danni. «Inoltre – aggiunge Brunelli – chiediamo che la Regione si attivi presso le istituzioni nazionali in modo da avviare l’iter per il riconoscimento della calamità naturale ed il risarcimento in tempi rapidi dei danni subiti, per permettere alle aziende agricole toscane di non perdere ulteriori quote di mercato. Consideriamo che le aziende agricole dopo un anno di emergenza Covid sono già allo stremo, con la chiusura dei canali Horeca e ristorazione, che penalizzano le produzioni toscane di qualità, vini su tutti, e le chiusure degli agriturismi».

Durante la notte sono state incendiate rotoballe di fieno per provare ad alzare le temperature nei vigneti; oppure in alcuni meleti si è usata la pratica di ghiacciare preventivamente i germogli per proteggere i germogli stessi per difenderli dalle improvvise gelate notturne. E’ ancora presto – conclude Cia Toscana – per una conta dei danni più precisa, ma sia nella costa sia nelle aree interne, si stimano danni sui singoli raccolti fino al 75%.