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FIRENZE – Il 90% degli estetisti e dei parrucchieri fiorentini non riceverà ristori. E’ quanto risulta dell’analisi condotta da Confartigianato Imprese Firenze tra i propri associati.

Calo di un terzo degli incassi

«La maggior parte delle imprese del settore benessere registra perdite di fatturato intorno al 25%, poco al di sotto della soglia minima del 30% prevista per avere i contributi del Decreto Sostegno: solo il 10% ha perdite superiori e quindi potrà fare domanda per accedervi. Ma tutti hanno subito comunque un calo importante, di circa un terzo degli incassi» afferma Claudio Barbetti, presidente Acconciatori dell’associazione.

I danni della zona rossa

Ad aggravare ancora di più la situazione difficile che da un anno vivono le 2500 imprese e gli 8mila addetti del settore benessere dell’area fiorentina, c’è la chiusura dell’attività imposta dalla zona rossa, dal 29 marzo al 6 aprile (per ora), a cavallo di Pasqua, una settimana che tradizionalmente è un caposaldo per gli incassi del comparto e serve per compensare i periodi di “bassa stagione”.

Chiusura, una doccia fredda

«E’ il periodo in cui il lavoro riparte a pieno ritmo e per questa settimana avevamo le agende piene: abbiamo lavorato sabato e domenica per cercare di recuperare alcuni appuntamenti, ma molti li abbiamo dovuti rinviare, e non si sa quando» commenta Patrizia Tagliaferro, presidente del settore Estetica. «Questa chiusura, arrivata venerdì sera, dopo che per tutto il giorno era stata annunciata al zona arancione, è stata una doccia fredda. Noi chiudiamo, ma dobbiamo continuare a pagare affitti, fornitori, bollette, tasse, dipendenti e a investire in macchinari e prodotti nuovi e corsi di aggiornamento».

Vola l’abusivismo

Lo stop danneggia i parrucchieri e gli estetisti professionisti, ma non ferma, anzi favorisce, l’abusivismo, con danni economici stimati in 30 milioni di euro l’anno, ma anche rischi per la salute dei cittadini. «I saloni e i centri estetici e i tatuatori regolari seguono rigidi protocolli igienico sanitari, e infatti non risulta finora nessun focolaio nato in questi luoghi, mentre ci sono falsi professionisti che non rispettano le norme anti contagio a cui i nostri professionisti sono tenuti» sottolinea Renzo Nibbi, responsabile Benessere di Confartigianato Imprese Firenze. «Una doppia beffa e un doppio danno per gli imprenditori del comparto».