In arrivo il commissario prefettizio, il secondo in due anni, per il Comune di Viareggio, già alle prese con un dissesto finanziario dichiarato dal consiglio comunale per oltre 50 milioni. Si tratta forse del primo “crac” di un governo renziano in Italia. L’ultima e decisiva spallata all’amministrazione-Betti è stata data dalle dimissioni di 13 consiglieri, tra cui due dissidenti Pd e altrettanti rappresentanti di Sel, più quelli delle opposizioni (M5s, Fi e due liste civiche). A nulla è valso il ritiro delle dimissioni presentato dal sindaco Leonardo Betti (Pd, della sua coalizione faceva parte anche Sel), che avrebbe voluto formare una nuova giunta in seguito alla dichiarazione del dissesto finanziario. Proprio Betti, renziano, aveva riportato l’anno scorso il Comune di Viareggio al centrosinistra dopo la chiusura in anticipo dell’amministrazione guidata dal centrodestra con il sindaco Luca Lunardini che nell’estate 2012 aveva lasciato dopo le dimissioni di 16 consiglieri, aprendo così la strada all’arrivo del commissario.
Il dispiacere dell’ex sindaco «Mi dispiace per la città, ora i viareggini sanno di chi è la responsabilità». È stato questo il primo commento di Leonardo Betti dopo le dimissioni dei 13 consiglieri comunali. Un ulteriore schiffo, il primo cittadino lo aveva ricevuto recandosi in consiglio comunale quando aveva subito la contestazione di genitori, figli, insegnanti e altri cittadini che protestavano contro l’annunciato passaggio di alcune sezioni dagli asili comunali a quelli statali – decisione presa dal Comune in seguito al dissesto finanziario – con la riduzione degli spazi e la mancanza di servizi.
…e volano gli stracci Un primo scontro, seppur molto civile, che faceva da antefatto ad un botta e risposta a distanza tra lo stessi Betti e la senatrice democratica viareggina Manuela Granaiola. Al centro del dibattere non solo i due consiglieri del Pd dissidenti tra i 13 dimissionari: «Sel negli ultimi tempi ha sempre alzato l’asticella. Quelli del Pd hanno voluto giustificare motivazioni assurde alla loro scelta di non appoggiare più la mia giunta e la maggioranza», ha detto il sindaco, aggiungendo poi a proposito di Manuela Granaiola: «Spero che riesca a trovare i fondi per il Carnevale e per il Pucciniano». Le dimissioni sono state «il drammatico e inevitabile epilogo di una storia già scritta da chi fino ad oggi si è rifiutato di fare i conti con la realtà», ha risposto in una nota Granaiola secondo la quale «ogni offerta di sostegno è stata ignorata e disattesa, critiche e consigli sono stati letti come complotti mentre i consiglieri dissidenti del Pd additati come “traditori” sono stati coraggiosi latori di preoccupazioni e critiche dimostratesi fondate». Se la prende invece con Sel un altro senatore lucchese, Andrea Marcucci, che parla di «incomprensibile posizione». Successivamente Betti ha spiegato di aver comunicato al prefetto quanto avvenuto e di rimanere in carica fino a quando non verrà ufficializzato l’incarico al commissario. «Non riesco a capire come sia tutto finito dopo che avevamo vinto le elezioni con il 73% dei consensi», ha detto pubblicamente il sindaco -. Ho la coscienza a posto, posso dire comunque che i viareggini sapranno comprendere chi ha causato tutto questo, per quanto mi riguarda ho voluto cominciare a fare chiarezza sui conti del Comune mettendo allo scoperto gestioni scellerate nel corso di questi anni che hanno portato ad un disavanzo di simili proporzioni».
Le reazioni politiche «Con lo scioglimento del Consiglio comunale, determinato dalle dimissioni di tredici Consiglieri, si chiude un ciclo disastroso della sinistra in questa città». Sulla crisi del Comune di Viareggio è intervenuta anche la Federazione regionale e quella provinciale di Lucca del Partito socialista italiano, che «auspica che questa brutta pagina apertasi nella città più importante della Versilia, spinga tutte le forze vive del Centrosinistra, con il coinvolgimento dei movimenti civici espressione della società civile viareggina, a coagularsi per affrontare le prossime elezioni comunali, presentando un progetto serio di rilancio del turismo, del commercio e di quei settori tradizionali di traino dell’economia come ad esempio quello della nautica».
Il dissesto del Comune di Viareggio Uno scontro politico duro acceso che ha lacerato e diviso il Centrosinistra locale causato da uno «squilibrio strutturale il cui ripiano non è più possibile con gli strumenti ordinariamente previsti dal Tuel, dipeso nel tempo e che dipende ancora oggi da uno squilibrio consolidato della gestione corrente. Gravi e molteplici sono state le irregolarità contabili riscontrate». È stato forse questo l’ultimo colpo di mannaia arrivato all’amministrazione viareggina da parte della Sezione regionale di controllo della Corte dei Conti per la Toscana nella delibera del 16 ottobre. Una situazione, si rileva, che avrebbe richiesto «l’avvio di un percorso di verifica volto ad accertare la presenza dei presupposti di legge per la dichiarazione del dissesto». Tra le irregolarità contabili riscontrate, in una nota della Corte dei Conti, si spiega che «in ordine al finanziamento del disavanzo di amministrazione, nel corso degli anni, sono state definite fonti di finanziamento fittizie spesso basate su operazioni finanziarie con società partecipate che, di fatto, non hanno prodotto nessun flusso finanziario, ma determinato il rinvio della copertura del disavanzo, aggravando la situazione finanziaria già pesantemente compromessa. Altresì, l’assenza di procedure adeguate di controllo analogo e di indirizzo di gestione sulle società partecipate, è apparso alla Sezione essere stato il contesto nel quale si sono sviluppate operazioni finalizzate a far figurare coperture puramente contabili di spese effettivamente sostenute, determinando disavanzi che si sono accumulati nel tempo».
Come rimettere insieme i cocci «In stretto raccordo col Pd territoriale della Versilia, il Pd regionale assumerà responsabilità decisionali dirette, in quanto non pensa che questo compito inedito e delicato possa essere portato avanti in solitudine dal partito comunale viareggino». È quanto afferma in una nota il segretario del Pd toscano Dario Parrini, intervenendo sulla crisi del Comune di Viareggio. Sulla caduta dell’amministrazione guidata da Leonardo Betti, Parrini spiega che il sindaco «ha ereditato condizioni finanziarie che hanno reso oggettivamente inevitabile la dichiarazione dello stato di dissesto e inattuabile il programma con cui ha vinto le elezioni del 2013. Allo stesso tempo – osserva -, hanno avuto un impatto destabilizzante le scelte di Sel e le profonde divisioni del centrosinistra e del Pd comunale. Ci sono state scorrettezze e slealtà inaccettabili. Ora – aggiunge – bisogna prendere atto che una fase si è definitivamente chiusa. È indispensabile che il Pd lavori da subito a ricostruire un forte legame di fiducia con la città e con le forze sociali, economiche e politiche. C’è uno straordinario bisogno di apertura alle migliori energie e risorse della società civile locale – conclude Parrini -. Per avanzare una nuova proposta di governo solida e credibile, il Pd di Viareggio deve dare risposte convincenti, mettere in campo una più adeguata capacità unitaria e allargare decisamente i confini e il respiro della propria azione politica».
Saltano le prime teste Nel frattempo, l’assemblea del Partito Democratico di Viareggio ha deliberato all’unanimità il deferimento della senatrice Manuela Granaiola e degli ex consiglieri comunali Sandra Mei e David Zappelli agli organi di garanzia chiedendone una loro espulsione dal partito a seguito delle ultime vicende della vita politica cittadina con il conseguente scioglimento del consiglio Comunale, «per la condotta contraria ai principi base del Partito, del suo Statuto e del suo Codice Etico. Per ciò che attiene alla Senatrice – si legge nel documento – è di evidenza pubblica la chiara volontà di guidare i due consiglieri comunali, anche mediante l’utilizzo di mezzi stampa nonché all’interno dello stesso partito, preferendo attaccare il sindaco in molteplici occasioni documentabili». «Ho colto l’occasione – annuncia Elisa Montaresi, segretaria del Pd di Viareggio – per annunciare all’Assemblea del Pd di Viareggio la mia intenzione di dimettermi definitivamente dal ruolo che mi era stato assegnato, in quanto non sussistono più le condizioni politiche affinché io possa proseguire nel mio operato con la medesima serenità».
Cosa succede adesso a Viareggio Cosa succede adesso nella capitale del Carnevale della Toscana. Tre giovani mascheratisti del Carnevale di Viareggio hanno intanto deciso di realizzare una scenografia per la festa di Halloween che si ispira alla grave situazione finanziaria del Comune di Viareggio. L’opera si intitolerà il “Cimitero del Dissesto”, con tanto di tombe e croci. Sperano in un rilancio della città di Viareggio e soprattutto del Carnevale, ente quest’ultimo messo a dura prova da una situazione economica non facile, usando un eufemismo. Ci sarà infatti da capire, con la caduta della giunta Betti e l’arrivo del commissario prefettizio, quando si voterà per l’elezione del nuovo sindaco a Viareggio. Fra coloro che hanno manifestato preoccupazioni c’è l’ex presidente della Fondazione Carnevale, Alessandro Santini, che fin da adesso invita a prendere in considerazione questo fattore da parte del presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, cercando di avere per tempo la possibilità di avere personale delle forze dell’ordine per la manifestazione. «È bene pensarci per tempo – dice Santini – anche se ci sono problemi più grandi da risolvere in questo momento, però in questo modo c’è la possibilità per potersi organizzare senza trovarsi in difficoltà». La caduta della giunta mette a rischio anche il meeting internazionale di Nuoto “Mussi, Lombardi, Femiano” in programma dal 14 al 16 novembre. La manifestazione è preselezione della Federazione Italiana Nuoto per scegliere gli atleti azzurri che prenderanno parte ai Campionati del Mondo in programma a Doha, in Qatar dal 3 al 7 dicembre. «Ad oggi non ho avuto la disponibilità della piscina comunale – dice Giovan Battista Crisci, organizzatore del meeting intitolato a tre poliziotti uccisi in un conflitto a fuoco con banditi a Querceta in Versilia -. Nonostante le varie sollecitazioni nei mesi scorsi – dice l’organizzatore – non ho avuto la conferma della piscina, mentre la Federazione Italiana Nuoto intende effettuare il meeting, come è avvenuto fino ad oggi a Viareggio. Mi appello al commissario prefettizio, che sarà nominato, di prendere in considerazione questa priorità perché i tempi sono ristrettissimi».