donne digiunoSi chiama “Le donne del digiuno contro la mafia” ed è una mostra fotografica dedicata a quelle siciliane coraggiose che, nell’estate del 1992, dopo le stragi di Capaci e via D’Amelio in cui persero la vita Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, dettero vita alla forma di protesta. Uno sciopero della fame contro la criminalità organizzata. L’esposizione si aprirà domani a Firenze, nell’aula di San Pier Scheraggio della Galleria degli Uffizi, che nel ’93 fu danneggiata dall’autobomba fatta esplodere da Cosa nostra in via dei Georgofili. In mostra, fino al 9 novembre, 31 ritratti realizzati dal fotografo Francesco Francaviglia, accompagnati da un audioproject a firma di Giuditta Perriera in cui ritornano le voci di quel drammatico momento storico: frammenti di telegiornali, interviste a Falcone e Borsellino, testimonianze di quei pentiti che azionarono i radiocomandi degli esplosivi.

La mostra Alcuni dei volti femminili in mostra sono di persone note: Pina Maisano Grassi, moglie di Libero, l’imprenditore ucciso per essersi ribellato al pizzo; Simona Mafai, storica capogruppo comunale del Pci; la fotografa Letizia Battaglia; l’ex sindaco di San Giuseppe Jato, Maria Maniscalco; Michela Buscemi, conosciuta per essersi costituita parte civile al maxiprocesso del 1985 dopo l’assassinio dei suoi due fratelli; Luisa Morgantini, ex vice presidente del Parlamento Europeo e la cantante Giovanna Marini, giunte da Roma per partecipare all’iniziativa delle palermitane. Altre sono effigi di donne che hanno continuato la loro resistenza nella classe di una scuola, in un ufficio della Regione, in un quartiere difficile come quello dello Zen: Bice Salatiello, Virginia Dessy, Anna Puglisi. Prodotta dall’assessorato alla cultura del Comune di Palermo e realizzata con il sostegno di Unicoop Firenze e Civita Opera Laboratori Fiorentini, la mostra è stata presentata oggi a Firenze: All’incontro hanno preso parte, tra gli altri, il direttore della Galleria degli Uffizi Antonio Natali e il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, oltre ad alcune delle donne che digiunarono nel 1992, venute a Firenze a portare la loro testimonianza.