«Sono ragionevolmente tranquillo sulla base di elementi oggettivi». Così il Direttore Generale dell’Abi Giovanni Sabatini, a margine di un convegno a Siena dal titolo “Banche e attività bancaria nel Tub”, ha risposto sui prossimi stress test della Bce in programma per ottobre. Sabatini ha spiegato che le banche italiane «in media non dovrebbero avere particolari sorprese» grazie alle ricapitalizzazioni «avviate per tempo» e, perchè, per quanto riguarda la qualità degli attivi «ben prima che arrivasse la Bce, Bankitalia aveva avviato un’attività di verifica che aveva già portato ad una forte pulizia nei bilanci. Arriviamo a questo appuntamento ben preparati» ha proseguito il dg dell’Abi.
Capitolo Mps «Posso dare una valutazione in media – ha poi risposto alla domanda se questo valesse anche per Banca Monte dei Paschi -. Ovviamente in funzione dei livelli di patrimonializzazione con cui si presentavano le banche all’esercizio del comprensive assestment, chi aveva maggiori patrimonializzazioni avra’ minori difficolta’ ma, in media, riteniamo che tutte le banche saranno in grado di passare l’esercizio con serenita’ o comunque ricorrendo a strumenti di mercato».
Mercato unico ad una svolta Il processo di integrazione del mercato unico all’interno dell’Unione Europea «è ad una svolta». A poi sostenuto Sabatini intervenenendo al convegno organizzato dall’Università di Siena nella due giorni dedicata al professor Franco Belli. La svolta, secondo Sabatini, è dettata dall’avvio «dei tre pilastri dell’Unione Bancaria che si compone del Meccanismo Unico di Vigilanza, del Single Resolution Mechanism (SRM) in materia di risoluzione delle crisi bancarie, e del sistema armonizzato di garanzia dei depositi. Quando tutte queste iniziative saranno state portate a compimento – ha sottolineato il dg dell’Abi -, l’assetto europeo della vigilanza bancaria risulterà radicalmente mutato rispetto ad appena pochi anni fa».
Regole uguali per tutti «L’Unione Bancaria europea, con regole identiche per tutti, è una condizione essenziale per la competizione di mercato, senza privilegi né discriminazioni». Ha sottolineato Sabatini che ha poi aggiunto: «il permanere, a livello nazionale, di disparità normative, non solo fiscali, penalizzerebbe la capacità delle banche di raccogliere capitali e liquidità indebolendo la loro capacità’ di finanziare imprese e famiglie». Anche per questo motivo il dg dell’Abi ha evidenziato le necessità «di regole di contesto» e «di rimuovere il gap normativo, e quindi competitivo, tra l’Italia e gli altri Paesi».