“Se, come sembra, Enrico Letta accetterà la candidatura a segretario del Pd, probabilmente sarà spinto anche a ricandidarsi in Parlamento”.

Dopo la ‘bocciatura’ fra le proteste dem dell’ex premier Giuseppe Conte come candidato alle suppletive per il posto lasciato vacante da Pier Carlo Padoan nel collegio uninominale di Siena (Toscana 12), è il Corriere della Sera questa mattina a fare il nome di Letta come papabile per lo scranno da occupare a Montecitorio.

Proprio contro la candidatura di Conte i dem regionali e senesi avevano alzato barricate, invocando una rappresentanza territoriale. “Sarebbe difficile – scrive Massimo Franco – opporsi al nuovo leader del partito, se gli venisse chiesto dal Pd locale: tanto più un esponente toscano come Letta, estraneo alle polemiche sul destino del Monte dei Paschi”.

A questo punto l’imminente scioglimento della riserva da parte di Enrico Letta alla guida del Nazareno, dopo le dimissioni di Zingaretti apre nuovi scenari. E la legittimazione in Parlamento potrebbe consegnare a Letta quell’autorevolezza, nella dialettica politica, che invece ha consumato Zingaretti che non ha ricoperto né ruoli nel Governo né in Parlamento.

“La discussione che si è già aperta su un possibile ritorno di Letta in parlamento dopo le sue dimissioni nel giugno del 2015, appare indicativa. In qualche modo sarebbe la chiusura di un cerchio – conclude il quotidiano – Segnerebbe il superamento di sospetti e manovre di logoramento, quelle considerate determinanti per il passo indietro rumoroso di Zingaretti”.