«Utilizzare le aziende del territorio come centri vaccinali per i dipendenti e per le loro famiglie». E’ la proposta di Confindustria Pisa alla Regione Toscana per accelerare la campagna vaccinale e contribuire al contenimento della crisi sanitaria.

«Una misura – spiega il presidente Patrizia Alma Pacini – che potrebbe consentire a molte aziende di proseguire le attività a pieno regime e in piena sicurezza, senza dover quindi ricorrere alle turnazioni dei dipendenti e al lavoro da remoto. Senza voler entrare nel merito dello storico conflitto di competenze tra Stato e Regioni – osserva Pacini – ci sembra che il mondo produttivo che rappresentiamo sia stato poco preso in considerazione. Questo, al di là di ogni logica corporativa, stride con il buon senso e con la necessità di salvaguardare le attività produttive e l’occupazione finora tenuta artificialmente in vita dal blocco dei licenziamenti».

Per Pacini, «siamo ancora nel pieno della pandemia con la preoccupante complicazione delle varianti aggressive e molto contagiose. Passiamo attraverso continue variazioni di status territoriale che si riverberano pesantemente sulle attività che possono essere purtroppo svolte con scarsa possibilità di pianificazione. Abbiamo tutti la consapevolezza – conclude – che l’unica via di contenimento della crisi sanitaria sia l’implementazione in tempi rapidi della vaccinazione e andrebbe pertanto fatta un’attenta valutazione su quelle attività che assolutamente non sono ‘remotizzabili’ e che pertanto dovrebbero avere una priorità nelle vaccinazioni anche per l’impatto positivo che portano per la sopravvivenza delle aziende»