«Le insistite indiscrezioni di stampa, ancorché non smentite, circa una complessa operazione che prevederebbe, da un lato, lo scorporo di Unicredit Europa da Unicredit Italia e la conseguente acquisizione da parte di quest’ultima di Monte dei Paschi di Siena sollevano dubbi e preoccupazioni» da parte delle organizzazioni sindacali di settore. In una nota congiunta i segretari generali di Fabi, First, Fisac, Uilca e Unisin «considerano inaccettabile una simile eventualità».
Mantenimento a Siena In particolare i sindacati la ritengono inaccettabile «sia dal punto di vista sociale, sia perché sarebbe gravemente compromesso l’obiettivo di rilancio del Monte dei Paschi, sia per il ruolo sbagliato e rinunciatario che svolgerebbe nella vicenda lo Stato Italiano che attualmente detiene il 68,25% del capitale dell’istituto senese e che resterebbe con un solo 5% a fronte del fatto che dovrebbe provvedere alla preventiva ricapitalizzazione» di Siena, viene evidenziato. Le organizzazioni sindacali quindi «ribadiscono il proprio impegno e la propria determinazione ad operare per un reale rilancio del Monte dei Paschi, attraverso una presenza pubblica che sappia esserne motrice, con l’obiettivo di salvaguardare il patrimonio di professionalità e competenze presenti nella più antica banca italiana, a partire dal mantenimento del nome e della presenza a Siena e sul territorio nazionale».