Le equipe USCA (Unità Speciali di Continuità Assistenziale), attivate già dal mese di aprile in tutta la AUSL TSE, dal primo novembre, sono state potenziate e sono passate da 20 a 30 squadre (Siena 4, Valdelsa 1, Valdichiana Senese 2, Amiata Senese 1, Amiata Grosseto 1, Colline Metallifere 2, Grosseto 2, Colline Albegna 2, Arezzo 5, Valtiberina 1, Casentino 1, Valdichiana Aretina 3, Valdarno 4).
Ciascun team è composto da un infermiere ed un medico che ha il compito di seguire i pazienti positivi al Covid 19, sia sintomatici che asintomatici, nei propri domicili ma anche negli alberghi sanitari, nei posti letto di cure intermedie e presso le RSA. Un ruolo fondamentale per garantire un decorso casalingo della malattia e per evitare intasamenti nei PS e nei reparti ospedalieri. Per migliorare questa azione è stato anche rafforzato il rapporto con il servizio 118 di Emergenza. Due le azioni avviate: in caso di cittadino con positività Covid che si rivolge al 118, se il triage telefonico non individua alta priorità e necessità di ricovero, la centrale stessa richiede subito l’intervento delle USCA per la presa in carico. I due team, USCA e 118, si confrontano in tempo reale per la presa in carico del paziente. In caso che il paziente, già in carico USCA, necessiti d ricovero in Ospedale, il team USCA avrà la possibilità di richiedere immediatamente la consulenza al 118, che deciderà l’invio dell’automedica o dell’ambulanza. Gli operatori delle unità speciali sono inoltre supportati dai medici e dagli infermieri della rete di pneumologia territoriale, delle malattie infettive e della geriatria. Dall’inizio dell’emergenza, da marzo, l’USCA ha seguito circa 5000 pazienti (1200 a Grosseto, 1800 a Siena, 2000 ad Arezzo), fornendo 120.000 prestazioni (26.000 a Grosseto, 41.000 a Siena, 53.000 ad Arezzo).
Il Dg D’Urso: «Risposte a pazienti Covid e garanzia delle normali attività» «Stiamo riorganizzando l’intero sistema ospedaliero della nostra Asl – annuncia il direttore generale Antonio D’Urso – . Lo possiamo fare rafforzando la logica di rete che unisce tutte le nostre strutture, garantendo le risposte ai pazienti Covid sia nelle aree di degenza di malattie infettive e pneumologia sia nelle terapie intensive. Intendiamo anche garantire tutte le normali attività: sia ospedaliere che ambulatoriali. Sono obiettivi difficili ma sono anche le risposte di cui i cittadini hanno bisogno».
Nella provincia di Siena, dove l’ospedale Covid di riferimento è Le Scotte, la Asl TSE prosegue tutte le attività ambulatoriali fatte nel territorio e nei presidi ospedalieri appronta rimodulazioni. Tra queste, nel presidio ospedaliero di Nottola sei posti letto di terapia intensiva diventano Covid, non per accesso diretto ma per pazienti già stabilizzati che arriveranno a Montepulciano dal San Donato di Arezzo. L’attività cardiologica di Nottola è spostata al piano inferiore del presidio. In Valdelsa, invece, Campostaggia potrà supportare Nottola. Una organizzazione che potrà restare in equilibrio grazie alla collaborazione della rete ospedaliera nel suo complesso