brillijpgIl successo è arrivato ai mondiali femminili di Coruche, in Portogallo, una manifestazione a cui la Federica Brilli ha partecipato difendendo i colori della nazionale italiana. Tesserata Fipsas per la Sps Garisti Aretini 88, Federica era l’unica toscana della squadra capitanata da Maurizio Teodoro e Stefano Defendi che è riuscita a vincere l’oro imponendo una netta supremazia sulle avversarie più pericolose, Francia e Portogallo. Alborelle, cefali e barbi, sono queste le specialità della 21enne Federica, che con ottimi piazzamenti in tutte le gare, si è imposta come protagonista di questo successo mondiale, condiviso con le altre azzurre. «Volevamo fortemente dedicare la vittoria a Giampiero Barletta – spiega   Federica a nome della squadra in un’intervista esclusiva rilasciata a agenziaimpress.it –  il capitano che ci ha lasciato lo scorso anno: concentrate sui suoi insegnamenti, io e le mie compagne abbiamo dato tutto per salire sul tetto del mondo. L’altra dedica è ai miei genitori che fin da quando ero piccola mi ha permesso di seguirlo quando pescava, assecondando la mia passione per questo sport e accompagnandomi fino a questo storico traguardo».

Federica Brilli con il papà
Federica Brilli con il papà

L’amore per la pesca «È una questione di famiglia. Mio nonno pescava con la bilancia e il mio babbo con la canna. Fin da piccolissima andavo a pescare col babbo Mauro e mi divertivo un sacco. Poi a 14 anni ho iniziato a gareggiare e da allora non ho più smesso».

Impegno, tecnica e concentrazione fanno la differenza Una carriera tutta in ascesa quella di Federica, che si ritrova a gareggiare in un mondo storicamente a prevalenza maschile. «Nella pesca come nelle altre discipline si gareggia per categorie e io chiaramente sono in quella femminile, anche se il confronto con i campioni maschi è inevitabile. Ce ne sono di bravissimi, sfatiamo il mito però che sono a priori più bravi di noi donne: non è vero. Ciò che fa la differenza è l’impegno, le doti personali, la tecnica e la concentrazione». Quando peschi ti concentri in assoluto silenzio come da manuale? «Altro che silenzio, spesso e volentieri quando mi alleno metto un po’ di musica per rilassarmi e canto. – E i pesci non scappano? – Macché! L’importante è usare la testa. Questo è uno sport riflessivo dove bisogna necessariamente mantenere la calma e il controllo e poi ci sono anche i trucchi del mestiere». E se non abboccano? «Niente paura, può succedere. L’importante è non demoralizzarsi e presentarsi alla prossima gara più carichi di prima, puntando sempre all’obbiettivo medaglia».

BRILLII sogni nel cassetto «Questo è un anno speciale per me – ha raccontato Federica –  ho collezionato una vittoria mondiale e un argento ai campionati italiani, cosa posso volere di più?». In verità di sogni Federica ne ha parecchi e tra tanti ce n’è uno, più grande di tutti gli altri: «Vorrei rimanere nella pesca nazionale e internazionale e perché no, diventare un domani campionessa del mondo di pesca individuale. Questo è il mio grande sogno». Ora questo sogno, per essere realizzato, ha il sostegno anche di tanti toscani orgogliosi della baby campionessa del mondo. E, ovviamente, di tutta Arezzo: il Comune, per voce dell’assessore allo sport Francesco Romizi, ha già fatto sapere di  essere «onorato e fiero» del successo mondiale di Federica.