Il 13 agosto si festeggia il Tartaday 2020, una giornata nazionale di informazione e sensibilizzazione dedicata alle tartarughe marine animata da numerosi centri di recupero aderenti al progetto europeo Tartalife e da una serie di organizzazioni impegnate localmente in attività di salvaguardia della Caretta caretta, una specie protetta purtroppo minacciata da pesca professionale, traffico nautico ed inquinamento. Quest’anno sarà una triplice festa: perché le nidificazioni sulle spiagge italiane hanno raggiunto un numero elevatissimo (160 nidi confermati ad oggi rispetto al centinaio del 2019), perché in tante regioni i Centri di recupero apriranno al pubblico e realizzeranno attività informative sul mondo delle tartarughe marine e perché proprio dal 13 agosto partirà una virtuosa collaborazione tra Acqua dell’Elba e Legambiente che con la campagna TARTALOVE promuove azioni a favore delle tartarughe marine.
Profumo di donazioni Acqua dell’Elba, sostenendo l’iniziativa, devolverà il 10% del prezzo di ogni Profumatore d’Ambiente nella fragranza ‘Isola d’Elba’ da 500 ml. venduto sino al 31 dicembre 2020 nei negozi monomarca e online, proprio alla campagna di Legambiente Tartalove, che attraverso donazioni e adozioni simboliche finanzia i centri di recupero delle tartarughe marine, le attività di monitoraggio dei nidi sulle spiagge e le cure mediche per gli esemplari curati e rimessi in libertà.
Tartalove «La collaborazione con Legambiente – spiega il presidente di Acqua dell’Elba Fabio Murzi – è un’iniziativa importante che abbiamo accolto e condiviso con grande piacere, perché in linea con l’impegno e la passione che noi di Acqua dell’Elba dedichiamo alla tutela e alla valorizzazione del mare, del suo ambiente e della sua bellezza». «Siamo molto contenti – dichiara Stefano Di Marco responsabile della campagna Tartalove di Legambiente – del supporto di Acqua dell’Elba alla nostra iniziativa a favore delle tartarughe marine che, ormai da qualche anno, hanno cominciato a frequentare abitualmente il mare della Toscana e dell’Arcipelago. Quest’anno sono già stati accertati 4 nidi e ci sono stati documentati tentativi di nidificazione sia all’Elba che all’isola del Giglio. Dati importanti che testimoniano che l’areale di nidificazione della Caretta caretta si va estendendo a nord complici probabilmente anche i cambiamenti climatici».
Iniziative in tutta Italia Sono ben 160 i nidi scoperti in questi mesi da istituzioni scientifiche e da associazioni ambientaliste tra cui Legambiente coinvolte nei monitoraggi: 62 in Sicilia, 58 in Calabria, 25 in Campania, 8 in Puglia, 4 in Toscana, 3 nel Lazio. Ma non tutti i nidi vengono scoperti quindi tanti nuovi tartarughini potrebbero emergere anche in altre località. Durante il periodo della nidificazione, compreso generalmente tra giugno e agosto, le femmine escono dal mare e risalgono faticosamente la riva per deporre le uova. In una buca scavata nella sabbia e profonda circa un metro depositano circa 100 uova grandi come palline da ping pong. L’incubazione è garantita dalla sabbia e dal calore del sole. La schiusa avviene dopo un periodo compreso tra 45 e 60 giorni, quando i piccoli tartarughini escono dalla sabbia del nido per riguadagnare il mare. Se si pensa che su 1000 tartarughe nate, solo una riesce ad arrivare all’età riproduttiva, si capisce quanto la strada per proteggere adeguatamente questi animali sia ancora lunga. Per sensibilizzare adulti e bambini sull’importanza di tutelare questa specie a rischio di estinzione a causa delle catture accidentali da parte dei pescatori, per l’eccessiva presenza di plastiche in mare e per i comportamenti erronei di bagnanti e turisti, in occasione del Tartaday si darà vita a un ricco programma di iniziative: dall’Isola d’Elba a Manfredonia (FG), da Marina di Ravenna all’Asinara (SS), dal Cilento alle lontane isole di Lampedusa, Linosa e Filicudi passando per molte altre località sarà possibile effettuare visite guidate nei Centri di Recupero, partecipare direttamente alle attività di monitoraggio delle spiagge alla ricerca di nuovi nidi da proteggere insieme a Tartateams di Legambiente oppure ricevere informazioni sulle nidificazioni in prossimità dei punti informativi allestiti in prossimità dei nidi dove magari con un po’ di fortuna si potrà assistere alla schiusa e all’entrata in acqua dei piccoli.