Carlo Maria Capristo, il procuratore della Repubblica di Taranto è agli arresti domiciliari con l’accusa di corruzione in atti giudiziari. Un provvedimento che è stato applicato anche ad un ispettore della Polizia in servizio nella Procura e a tre imprenditori della provincia di Bari. Secondo quanto emerso dall’inchiesta, cominciata un anno fa, Capristo, avrebbe indotto il pm di Trani, Silvia Curione, a perseguire ingiustamente una persona per usura facendo temere al magistrato ritorsioni sul marito, il pm Lanfranco Marazia, suo sostituto alla Procura jonica. Nell’inchiesta, è indagato per abuso d’ufficio e favoreggiamento anche l’ex Procuratore della Repubblica di Trani, Antonino Di Maio.
Proprio Carlo Maria Capristo nei primi anni duemila fu sostituto procuratore presso il Tribunale di Siena. Al 2001 risale un episodio che, al tempo, non passò inosservato: quello della richiesta di ‘fuga’ dalla procura in massa da parte dei quattro sostituti procuratori di allora, tra cui Capristo appunto arrivato nella città del Palio dopo aver chiuso a Bari l’inchiesta sull’incendio del teatro Petruzzelli. Tra le richieste del trasferimento alcuni problemi legati all’organizzazione e ai carichi di lavoro.