«Gsk non ritira la procedura di licenziamento collettivo per 61 posizioni lavorative aperta il 20 febbraio. Alla luce della pandemia ci sembra assurdo». Così la Rsu della Gsk che a Rosia (Siena) produce vaccini.
«Fermezza azienda ci ha deluso» «Il 9 aprile le segreterie provinciali di Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil hanno inviato all’azienda una richiesta di ritiro della procedura di licenziamento collettivo – spiega la Rsu in una nota -. L’azienda ha risposto che non intende ritirare né tantomeno annullare la procedura in corso considerato che le motivazioni che portarono ad aprirla sono tutt’ora valide e persistono. La fermezza dell’azienda su questa richiesta ci ha deluso profondamente, specie per gli scenari che la pandemia ha introdotto». Per la Rsu, «in questo momento, tenuto conto dell’emergenza Coronavirus, le aziende farmaceutiche dovrebbero incrementare la forza lavoro e non ridurla, ed in particolar modo i produttori di vaccini. Ridurre la forza lavoro è una scelta non lungimirante nell’interesse generale. Aziende come Gsk che anche in tempi di crisi raggiungono profitti elevatissimi grazie alle performance dei propri collaboratori – conclude la Rsu – dovrebbero auspicabilmente contribuire al mantenimento delle soglie occupazionali e non andare a tagliare aumentando la disoccupazione».