Rimborsi ai cittadini per gli abbonamenti al trasporto pubblico locale del mese di marzo. A richiederlo Federconsumatori Toscana che si appella alle Regioni perché si faccia tramite con il Governo.

«Perdita in termini economici» «Il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 9 marzo 2020 – si legge in una nota dell’associazione – ha, tra le altre cose, limitato gli spostamenti in generale ed in particolare quelli effettuati con i mezzi pubblici, sebbene il servizio sia effettivamente ancora attivo. La situazione emergenziale venutasi a creare ha portato molti utenti a non spostarsi dal proprio domicilio, non potendo in tal modo usufruire del servizio e degli abbonamenti mensili del Tpl nello specifico del mese di marzo 2020, già saldati prima del Decreto sopra citato. Ad oggi le uniche disposizioni del Governo sul punto permettono il rimborso a chi risulta essere in ‘permanenza domiciliare’: sebbene al momento la maggior parte dei cittadini si trovi in tale situazione, il rimborso è previsto per chi ha un contratto di lavoro e dimostra di essere stato collocato in smart working o in ferie forzate. Ciò comporta una perdita in termini economici non solo per i lavoratori che non si recano fisicamente presso la sede lavorativa, ma anche per gli studenti che a causa della chiusura degli istituti scolastici non hanno usufruito del titolo di viaggio e che, sicuramente almeno fino al 3 aprile 2020, non ne potranno in ogni caso beneficiare.